Euro 2024 è stato il campionato europeo più sostenibile di sempre. Se a manifestazione in corso poteva trattarsi di poco più di uno slogan, con la presentazione dei dati ufficiali della UEFA, si ha la certezza che l’obiettivo è stato raggiunto.
Per raccontare i risultati in termini di sostenibilità, si cui Sport e Finanza aveva già dato un’anticipazione, è stato organizzato un evento a Francoforte, moderato da Pedro Pinto, storica figura che gli appassionati hanno avuto modo di conoscere nei tanti sorteggi di coppe europee, e ha visto alternarsi diverse voci che hanno evidenziato alcuni dei risultati ESG raggiunti da UEFA negli Europei tenutisi in Germania la scorsa estate.
Heike Ullrich, segretario generale di DFB, la federazione calcistica tedesca, ha sottolineato come gli ultimi siano stati senza dubbio “i campionati europei più sostenibili di sempre”: un claim a effetto e forse nemmeno troppo originale, che è stato però riempito di contenuti e significati da tutti i partecipanti all’evento.
Fin dal 2017 – anno dell’inizio del lavoro che ha poi portato la Germania ad aggiudicarsi l’organizzazione del torneo continentale – si è avuta chiara l’idea che le istanze di ESG non fossero semplicemente un bell’optional da inserire in corso d’opera e mettere in bella mostra, quanto piuttosto un cardine su cui basare l’intera organizzazione dell’evento.
Il concetto è stato ripreso anche da Michele Uva, responsabile UEFA per la sostenibilità sociale e ambientale, che ha ricordato le tre parole-chiave che UEFA si è data in relazione al mondo ESG: “Ambition”, “Action” e “Accountability”. E se il significato dei primi due termini è di tutta evidenza, il terzo sfugge a una traduzione immediata, includendo l’idea di affidabilità e insieme di assunzione di responsabilità. Ed è probabilmente questo l’aspetto più importante che emerge dai risultati presentati, sui cui pure – come si vedrà – si è entrati nel dettaglio.
L’evento di Francoforte è stata l’occasione per presentare il Report ufficiale di UEFA, che racchiude le 120 “azioni” completate dalla federazione europea durante i campionati della scorsa estate.
L’intervento di Filippo Veglio, UEFA Head of Social & Environmental Sustainability, ne ha evidenziato gli aspetti più significativi, tenendo l’acronimo “ESG” come bussola.
UEFA ESG EURO 2024 – Environment
Ricordando le particolari condizioni in cui si è svolta l’ultima edizione degli Europei (EURO 2020 è di fatto diventato Euro2021 a causa della pandemia), il termine di paragone utilizzato è stato EURO 2016. Rispetto a quell’edizione, si sono registrati dati confortanti rispetto alla mobilità e alla gestione dei rifiuti:
- i trasferimenti delle squadre in aereo sono calati del 75%, beneficiando di una attenta pianificazione e logistica degli spostamenti all’interno del territorio tedesco;
- la produzione di rifiuti si è ridotta del 34%;
- le emissioni di anidride carbonica sono diminuite del 10% per la componente “operations”, e cioè per le attività organizzative interne all’UEFA, e del 24% nella componente trasporti;
- Inoltre, di tutti gli spettatori che hanno riempito i 10 stadi durante le partite, oltre l’80% ha beneficiato del servizio di trasporto pubblico gratuito messo a disposizione dalle città sedi degli incontri. Di contro, solo il 5% degli spettatori ha utilizzato la propria auto per recarsi allo stadio.
UEFA ESG EURO 2024 – Social
Nelle settimane di EURO 24 l’hashtag #FootbALL è stato stabilmente tra i trend topic, un modo semplice e immediato per dare l’idea di un calcio aperto a tutti. E l’accessibilità è stata una delle chiavi della competizione.
- Oltre 10mila persone con disabilità hanno potuto beneficiare del servizio di trasporto da e per gli stadi e di assistenza dedicata prima, durante e dopo le partite;
- Il servizio ADC (Audio-Descriptive Commentary, di cui Sport e Finanza ha raccontato l’applicazione in Italia grazie a FIGC) è stato reso fruibile in occasione di tutte le partite, non solo allo stadio, ma anche alle persone che ne avessero fatto richiesta per usufruirne davanti alla TV. A fine competizione, è stato calcolato che oltre 40mila persone hanno beneficiato del servizio;
- Accessibilità vuole anche dire rendere le partite uno spettacolo alla portata di tutti, e per questo UEFA ha posto un tetto massimo di 30 euro per un totale di 387mila biglietti;
- Il servizio di monitoraggio sulla sicurezza e contro la violenza è stato efficacemente implementato sia negli stadi – con la presenza di steward dedicati alla immediata risoluzione di tensioni sugli spalti – che online, con un totale di 696 account monitorati durante le settimane dei campionati europei.
UEFA ESG EURO 2024 – Governance
Le procedure e le regole che UEFA si è data sono state alla base dei risultati ottenuti, e soprattutto saranno un punto di partenza per le prossime competizioni continentali. Ad esempio, è del tutto logico che la Germania abbia deciso di partecipare alla gara per l’assegnazione degli Europei femminili che si terranno nel 2029, potendo contare su infrastrutture e procedure appena validate.
- Uno dei fiori all’occhiello di Euro24 è stata l’istituzione del Climate Fund, attraverso cui 7 milioni di euro sono stati devoluti a Club dilettantistici per il miglioramento delle loro infrastrutture: acquisto di pannelli solari, impianti LED, macchine e biciclette elettriche). Un importante punto di partenza, come spiegato durante l’evento, con richieste che hanno superato i 400 milioni di euro, a testimonianza dell’esistenza di una “domanda di sostenibilità” anche da parte dei piccoli Club.
- Significativa è stata la collaborazione tra UEFA e Nazioni Unite, nel quadro di quell’Agenda 2030 che ha ispirato i Sustainable Development Goals (SDGs). A riguardo è intervenuto Maher Nasser, direttore della UN Outreach Division, descrivendo il ritardo nel raggiungimento di questi obiettivi con una metafora calcistica: «Gli SDGs sono stati individuati ufficialmente nel 2015. Siamo alla fine del primo tempo e siamo in svantaggio. C’è però un secondo tempo da giocare, nel quale il risultato può ancora essere ribaltato, anche grazie a soggetti come UEFA e tutto il mondo del calcio».
Football for the Goals è il progetto delle Nazioni Unite nato nel 2022, a cui fino a oggi hanno aderito oltre 300 tra federazioni nazionali, regionali e club calcistici.
UEFA e stadi accessibili: la lezione di EURO 2024 fa scuola per le coppe europee
Il ruolo del calcio nel raggiungimento degli SDGs e la credibilità dei risultati raggiunti
In occasione di eventi come questo si parla spesso di legacy, di lezioni che possano essere utili in futuro. Proprio la partnership tra UEFA e Nazioni Unite fa capire quanto lo sport più popolare al mondo possa fungere da cassa di risonanza per messaggi legati alla sostenibilità. Il calcio influenza la vita di miliardi di persone, e legare tematiche ESG a uno sport così pervasivo è uno strumento di indubbio valore.
I risultati raggiunti in occasione dei recenti Europei di Germania costituiscono un importante traguardo che UEFA non si è limitata ad auto-valutare, con indicatori studiati internamente. Senza alcun obbligo imposto dall’esterno, la Federazione ha deciso di sottoporre il proprio lavoro alla valutazione di un ente esterno: Dekra, società tedesca di ispezione e certificazione, ha condotto un approfondito audit sui risultati di EURO 24, constatando il raggiungimento del 94% degli obiettivi che UEFA si era posta nelle fasi iniziali del progetto.
Questo stesso traguardo sarà il punto di partenza di altre manifestazioni sportive: il concetto di miglioramento continuo è uno dei vantaggi di una disciplina – la sostenibilità – ormai conosciuta ma ancora giovane e con ampi margini di sviluppo.
Le leve da sfruttare sono tante. Lo sport, una delle più potenti.