Agonismo di primissimo livello, competenze manageriali e business miliardario: tutto questo è la NBA, la cui stagione 2024/25 è ormai ai nastri di partenza.
Una delle leghe sportive più grandi e influenti su scala mondiale, se parametrata ai ricavi che riesce a generare complessivamente. Se guardiamo alla stagione passata, il massimo campionato di pallacanestro USA si posiziona al terzo posto delle leghe sportive più redditizie a livello globale, con 10,6 miliardi di dollari prodotti.
Un podio di cui la NBA ricopre, come detto, l’ultimo gradino, alle spalle dei colossi americani del baseball MLB (11, 6 miliardi di dollari) e ai primatisti del football, la NFL (19,2 miliardi di dollari).
Sempre secondo questa classifica prodotta da Sports Value, nella top 5 solo la Premier League di calcio (7,6 miliardi dollari) interrompe il dominio USA, posizionandosi al quarto posto, seguita dalla lega di hockey NHL (6,4 miliardi di dollari).
Una macchina redditizia che garantisce il perfetto connubio tra sport e show-business, la cui unica difficoltà è il fuso orario con l’Europa: nonostante ciò, sono tanti gli appassionati NBA nel Vecchio Continente che riservano parte delle proprie ore notturne a vedere i big match tra le 30 franchigie partecipanti.
Quanto vale NBA 2024/25 – Introiti tv e sponsorizzazioni trainano gli economics
Il florido stato economico della NBA è confermato dal notevole volume di entrate annuali. Secondo Forbes, nelle ultime stagioni, il valore delle franchigie è cresciuto notevolmente, con la soglia minima per diventare una squadra della lega che raggiungerà i 4-5 miliardi di dollari (meno di quattro anni fa era di circa 2,5 miliardi di dollari).
Attualmente, il valore medio di una franchigia NBA è di 3,85 miliardi di dollari, segnando un incremento del 35% rispetto all’anno scorso e del 75% rispetto al 2019.
Gli introiti centralizzati (4,5 miliardi di dollari) rappresentano il 41% del giro d’affari complessivo della NBA. La primaria voce all’interno di questa categoria racchiude i contratti televisivi, che da soli generano 2,66 miliardi di dollari annui.
Il contratto attuale scadrà al termine del prossimo campionato ma è già stato trovato un accordo che diventerà effettivo dalla stagione 2025-26: 76 miliardi di dollari per i successivi 11 anni. Le partite della lega di pallacanestro più competitiva al mondo saranno trasmesse da Espn e Abc del gruppo Disney, ed è una conferma, e pure, ed è la novità, da NBC e Amazon Prime.
NBA, alle fasi finali l’accordo con ESPN, NBC e Amazon Prime per i diritti di trasmissione
L’altro driver degli introiti sono le sponsorizzazioni, che hanno raggiunto 1,66 miliardi di dollari per la stagione 2022-2023, con un aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente, secondo IEG. Tra le partnership recenti si annoverano nuovi accordi con Sorare e Hisense, oltre a collaborazioni specifiche delle squadre, come quella dei Chicago Bulls con Motorola e dei San Antonio Spurs con Self Financial.
Quanto vale NBA 2024/25 – Il ticketing vale la somma delle entrate “locali”
La vendita dei biglietti rappresenta il 27% delle entrate, equivalente a 2,9 miliardi di dollari, con un incremento del 2% sulla stagione precedente. Il prezzo medio dei ticket risulta particolarmente elevato nelle arene più prestigiose, come quelle di Los Angeles e New York, dove i posti in prima fila possono costare circa 3mila dollari.
NBA vs Champions League: il confronto sui prezzi dei biglietti delle gare inaugurali
Non solo accordi con broadcaster internazionali. Infatti, il 13% del fatturato NBA, pari a 1,4 miliardi di dollari, proviene dagli accordi televisivi locali di ciascuna franchigia, oltre ai contratti nazionali con Disney (ABC e ESPN) e Warner Bros. Discovery (TNT). Gli sponsor locali, come quelli per i naming rights delle arene, includono banche (ad esempio Barclays a Brooklyn e Chase a San Francisco), compagnie aeree, aziende informatiche e persino società di criptovalute.
Anche le sponsorizzazioni sulle maglie (12%, pari a 1,3 miliardi di dollari), introdotte solo dalla stagione 2017-2018, contribuiscono alle entrate, con l’accordo più rilevante, pari a 30 milioni di dollari, firmato da WeBull con i Brooklyn Nets. Tra le categorie merceologiche più comuni troviamo la finanza, il tech e l’healthcare.
Infine, ulteriori 875 milioni di dollari derivano infine da voci come il parcheggio, il merchandising e tutto ciò che circonda l’esperienza dell’evento, arricchendo ulteriormente l’esperienza, seppur a un costo significativo.
Quanto vale NBA 2024/25 – Golden State è la franchigia dal maggior valore
La portata economica del massimo campionato di basket USA si evidenzia, parallelamente al valore del campionato, anche dal valore singolo delle franchigie che partecipano alla lega. Secondo Sportico, tra i dieci club sportivi di maggior rilievo economico a livello globale, ben tre appartengono alla NBA, posizionandosi all’interno della top five.
Il maggior valore spetta ai Golden State Warriors, con 8,28 miliardi di dollari, al secondo posto dietro la franchigia NFL dei Dallas Cowboys. Al quarto e quinto posto gli altri due team NBA con i New Tork Knicks (7,43 miliardi di dollari) e i Los Angeles Lakers (7,34 miliardi di dollari).
A passare in rassegna la classifica completa dei 10 club sportivi di maggior valore, non sorprende come sia di provenienza esclusivamente USA. Di seguito il ranking completo (tra parentesi il campionato di appartenenza), evidenziando in grassetto le franchigie cestistiche:
- Dallas Cowboys (NFL): 9,2 miliardi di dollari
- Golden State Warriors (NBA): 8,28 miliardi di dollari
- New York Yankees (MLB): 7,93 miliardi di dollari
- New York Knicks (NBA): 7,43 miliardi di dollari
- Los Angeles Lakers (NBA): 7,34 miliardi di dollari
- New York Giants (NFL): 7,04 miliardi di dollari
- Los Angeles Rams (NFL): 6,94 miliardi di dollari
- New England Patriots (NFL): 6,7 miliardi di dollari
- Los Angeles Dodgers (MLB): 6,3 miliardi di dollari
- San Francisco 49ers (NFL): 6,15 miliardi di dollari
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