La spunta Aston Martin. La scuderia britannica ha ingaggiato Adrian Newey, che assumerà a marzo 2025 il ruolo di Managing Technical Director, con il compito di coordinare l’area tecnica e traghettare la scuderia oltre il 2026, anno zero della Formula 1.
Per raggiungere l’obiettivo di colmare il gap competitivo che separa le auto della casa britannica dalla concorrenza, il progettista avrà a disposizione il budget della compagnia petrolifera Aramco, partner di Aston Martin, che non baderà a spese per allestire una squadra competitiva sul circuito e fuori.
Il colosso saudita ha dato testimonianza della sua massiccia capacità d’investimento ingaggiando il miglior dirigente su piazza, strappandolo alla concorrenza di Ferrari, con le cifre dell’accordo triennale che dovrebbero aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro a stagione.
Oltre allo stipendio faraonico, il manager verrà retribuito attraverso un piano di stock option che gli consentirà di acquisire una partecipazione azionaria all’interno del capitale sociale della casa automobilistica.
«Adrian è il migliore al mondo in quello che fa, è al top della sua carriera, e sono incredibilmente orgoglioso che si unisca al Team Aston Martin – ha commentato Lawrence Stroll, presidente esecutivo del Team Aston Martin –. È la notizia più grande da quando il nome Aston Martin è tornato in questo sport e un’altra dimostrazione della nostra ambizione di costruire una squadra di Formula Uno in grado di lottare per i campionati mondiali. Adrian è un racer e una delle persone più competitive che abbia mai conosciuto. Noi facciamo sul serio, e anche lui. Adrian condivide la nostra fame e la nostra ambizione, crede in questo progetto e ci aiuterà a scrivere il prossimo capitolo della storia di Aston Martin Aramco in Formula Uno».
Aston Martin Newey – Le innovazioni con vista 2026
Una freccia nell’arco dell’ingegnere è l’opportunità di lavorare con i motori Honda, concessi in esclusiva ad Aston Martin, che tornerà ad avere a disposizione dopo averli impiegati con successo nel corso della sua avventura professionale in Red Bull.
Allo stesso tempo, la scuderia è molto avanti nel campo delle applicazioni tecnologiche che faranno la differenza una volta in vigore il cambio regolamentare del 2026, in particolare sul fronte delle benzine sintetiche che alimenteranno le power unit di nuova generazione.
«Sono entusiasta di entrare a far parte del Team Aston Martin Aramco Formula Uno – ha dichiarato Adrian Newey -. Sono stato enormemente ispirato e colpito dalla passione e dall’impegno che Lawrence mette in tutto ciò in cui è coinvolto. È l’unico proprietario di maggioranza di una squadra che si impegna attivamente in questo sport. Il suo impegno è dimostrato dallo sviluppo del nuovo AMR Technology Campus e della galleria del vento di Silverstone, che non solo sono all’avanguardia, ma hanno anche un layout che crea un ambiente ideale per lavorare. Insieme a grandi partner come Honda e Aramco, abbiamo tutte le infrastrutture chiave necessarie per rendere Aston Martin una squadra vincitrice del campionato del mondo e non vedo l’ora di contribuire al raggiungimento di questo obiettivo».
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Aston Martin Newey – I piloti della scuderia
Dopo aver rinforzato la schiera di tecnici e dirigenti, con l’ingresso tra gli altri di Enrico Cardile proveniente da Ferrari, gli sforzi si concentreranno sull’ingaggio di piloti all’altezza dei veicoli in progettazione.
Nonostante la formazione attuale sia composta da Fernando Alonso, fresco di rinnovo alla veneranda età di 43 anni, e Lance Stroll, il figlio del proprietario che gode di una posizione privilegiata, il vero sogno è Max Verstappen.
Negli ambienti informati, si vocifera che il pilota belga non sia del tutto convinto che il motore sviluppato dalla Red Bull in collaborazione con Ford possa essere competitivo sin dall’esordio, e dunque sia aperto a trattative per cambiare casacca.
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Adrian Newey: la biografia del mago dell’areodinamica
L’ingegnere britannico è un veterano delle corse automobilistiche, potendo vantare una carriera di 35 anni in cui è sempre risultato un fattore decisivo nei successi della scuderia che si è affidata al suo genio.
La fama di genio dell’aerodinamica risale all’esperienza in Williams partita nel 1990, quando Newey applico un’innovazione destinata a ribaltare le gerachie, le sospensioni attive che furono una cruciale fonte di vantaggio competitivo per le vetture inglesi. Nonostante siano state bandite dalla FIA nel 1994, sono state il punto di partenza dello standard tecnologico che perdura fino ai giorni nostri.
Dopo aver conquistato ben quattro mondiali piloti e cinque titoli costruttore con la William, a conclusione di un ciclo vincente, Newey passo in McLaren nel 1997 con l’arduo compito di scardinare il predominio di Williams da lui stesso costruito.
Nel primo anno non ebbe modo di incidere sulle automobili già realizzate, e si concentrò dunque sulla stagione successiva che lo vide trionfare sia nel mondiale piloti, successo bissato l’anno successivo, che in quello costruttori.
In seguito ad un quinquennio all’inizio degli anni duemila dove non riuscì ad imporsi, Newey cedette al corteggiamento di Red Bull Racing, dove in seguito a qualche anno di assestamento dal 2010 cominciò una lunga striscia di successi, in totale cinque nella classifica piloti e sei tra i costruttori.
Dopo la doppietta del 2023, Newey ha annunciato nel maggio del’anno successivo le sue dimissioni, rimanendo su piazza per qualche mese di riflessione prima di accasarsi ad Aston Martin.