Diritti NBA, la spunta Amazon: il colosso di Bezos allarga il suo impero

L’NBA ha confermato l’assegnazione all’azienda di Seattle dei diritti rigettando la proposta formulata da TNT, che aveva il diritto contrattuale di pareggiare offerte di altri soggetti

Diritti NBA Amazon
ufficiale l'accordo
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Il dado è tratto. L’NBA dopo una lunga fase di trattative ha confermato l’assegnazione dei diritti di trasmissione al trio composto da ESPN, NBC e Amazon, per un pacchetto complessivo che vale 70 miliardi nel corso di 11 anni.

L’intesa raggiunta con le tre emittenti, che sarà in vigore a partire dalla stagione 2025/26, era stata messa in dubbio da un’azione di disturbo operata da TNT, con il broadcaster del gruppo Warner Bros escluso dall’intesa dopo un rapporto pluridecennale partito nel 1982.

La società guidata da David Vaslav puntava a rilevare il pacchetto ottenuto da Amazon, dal valore annuale di 1,67 miliardi, grazie al suo diritto di pareggiare le offerte di terze parti ed essere privilegiato a parità di condizioni.

«La proposta più recente di Warner Bros. Discovery non corrispondeva ai termini dell’offerta di Amazon Prime Video – ha dichiarato l’NBA in un comunicato stampa- e, pertanto, abbiamo stipulato un accordo a lungo termine con Amazon».

«Abbiamo pareggiato l’offerta di Amazon, esercitando una nostra facoltà, e non crediamo che l’NBA possa rifiutarla – ha replicato TNT in una nota pubblicata su X – Riteniamo che l’NBA abbia interpretato scorrettamente i nostri diritti contrattuali e prenderemo i provvedimenti del caso».

Diritti NBA Amazon – Le ragioni del no a TNT

La lega di basket statunitense ha comunicato alla controparte le ragioni per cui ritiene che la proposta presentata da TNT non sia analoga a quella di Amazon, e che l’hanno indotta a procedere con l’assegnazione dei diritti al colosso di Jeff Bezos.

In primo luogo, la trasmissione su TNT non avverrebbe esclusivamente in streaming come per Amazon, ma anche via cavo, circostanza non prevista dallo specifico pacchetto.

La lega pensa inoltre che Amazon offra un’esposizione più ampia in termini di potenziale pubblico raggiunto.

Infine, rispetto alle modalità di pagamento il colosso dell’ecommerce ha accettato di conferire l’intero importo nei primi tre anni dell’accordo. Al contrario, TNT versa in una situazione finanziaria gravata dai debiti, e otterrebbe la liquidità necessaria attraverso una linea di credito triennale.

Diritti NBA Amazon – I possibili scenari tra NBA e TNT

TNT a questo punto minaccia di intraprendere azioni legali per vedere riconosciuti i suoi diritti, in uno scenario che sarebbe inviso a tutte le parti in quanto porterebbe alla luce conversazioni private che emergerebbero dalle carte processuali.

È possibile che le parti in seguito a trattative raggiungano un accordo in forma stragiudiziale che preveda una compensazione pecuniaria oppure un’intesa su un pacchetto di diritti di trasmissione.

Amazon: l’impero dello sport

Questo investimento da parte di Amazon fa parte di una strategia più ampia di penetrazione del mercato di massa: lo sport è una modalità di ingresso nelle case delle persone che stringono un legame di fiducia con il brand e lo utilizzano per gli acquisti giornalieri.

Il palinsesto sportivo a disposizione di Amazon Prime Video tra Stati Uniti ed Europa arriverà ad un costo annuo di 4,6 miliardi di euro in seguito all’acquisizione dei diritti NBA, che si aggiungono all’NFL e al NASCAR negli Stati Uniti, oltre che i tornei del Grande Slam e la Champions League in Europa.

In Italia Amazon, oltre a trasmettere la migliore gara di Champions League del mercoledì in streaming, si è anche aperta al mondo delle sponsorizzazioni sportive.

Il Napoli è stata infatti la prima squadra di calcio ad avere nel 2018 un suo store dedicato all’interno della piattaforma, con la notizia che ebbe un eco mondiale.

In seguito, la collaborazione si è rafforzata nella stagione 2021/22 quando Amazon è diventato sponsor di maglia con un accordo biennale dal valore di due milioni l’anno, che ha coperto anche l’anno dello scudetto, prima di essere rimpiazzato dal rivale eBay.

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