Fatta la legge, trovato l’inganno. I Philadelphia Sixers hanno dato ampio sfoggio di estro e fantasia, non attraverso i suoi cestisti sul rettangolo di gioco, ma bensì tramite i suoi dirigenti dietro la scrivania.
Per assicurarsi la competitività sportiva e restare dentro i parametri del salary cap, il presidente Daryl Morey ha adoperato soluzioni dall’architettura finanziaria ingegnosa.
Questi stratagemmi ricalcano concettualmente, mutatis mutandis, le operazioni di contabilità creativa che spesso abbiamo visto compiere i direttori sportivi di Serie A per rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario UEFA.
Mentre le rivali di NBA si sono adoperate per contenere le spese per adeguarsi al nuovo contratto collettivo, i Sixers si sono ritrovati con oltre 55 milioni di euro da investire.
Philadelphia Sixers Salary Cap – Tyrese Maxey
Il team del Pennsylvania ha adottato una strategia attendista nel rinnovo del contratto di Tyrese Maxey, che ha accettato di aspettare oltre l’inizio del mercato per adeguare l’accordo da 12 milioni a stagione a 32 con una nuova intesa quinquennale.
Grazie a questa decisione sono stati liberati circa 20 milioni in salari, investiti prontamente nell’assicurarsi l’ambito free agent Paul George.
Dopo aver concluso il nuovo innesto e occupato completamente lo spazio salariale con i nuovi arrivi, la squadra ha sfruttato i cosidetti Bird rights per confermare Maxey nel roster.
I Birds rights al centro della strategia dei Sixers
Questo particolare meccanismo permette di sforare il cap per offrire un nuovo accordo agli atleti con il contratto in scadenza dopo una permanenza di tre anni nel team.
La mossa è stata sicuramente un azzardo, in quanto poteva potenzialmente scontentare Maxey che si è guadagnato sul campo la revisione al rialzo dello stipendio.
Il cestista è stato paziente ed ha sposato la strategia della squadra per poi essere ricompensato dal lato finanziario con un prolungamento alle cifre concordate.
Philadelphia Sixers Salary Cap – Caleb Martin
Oltre a Paul George, nel mercato dei free agents i Sixers si sono assicurati anche Andre Drummond e Caleb Martin.
A quest’ultimo, è stato accordato uno stipendio di 32 milioni come parte fissa con circa 5 milioni di bonus difficili da realizzare, che non incidono nel salary cap.
Questa struttura dell’accordo ha consentito al team di Philadelphia di ritenere i diritti dello svincolato Kenyon Martin Jr., che occupa uno spazio salariale esiguo, inferiore ai due milioni di euro.
Avendo i Bird rights sul cestista, la strategia della franchigia consisterà nell’offrire a Martin un contratto a breve termine a cifre elevate, in modo da utilizzarlo come pedina in un futuro eventuale scambio di metà stagione per liberare spazio per i nuovi acquisti.
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