Non c’è ancora una parola definitiva sulla pista da bob per le Olimpiadi invernali 2026 di Milano e Cortina. L’ultimo colpo di scena sulla vicenda è del segretario della Lega, Matteo Salvini, che dalla cabina di regia per le Olimpiadi a Palazzo Chigi, ha rilanciato l’idea del bob a Cortina.
La gara per la realizzazione dell’impianto, con una base d’asta di 81 milioni di euro, è andata deserta due volte, segno inequivocabile che per il mercato non vi siano le condizioni. Tuttavia, Salvini ha voluto riaprire il dossier annunciando una proposta del Mit e introducendo una possibilità: ridurre l’impianto, tagliare qualche voce di costo. Come il parcheggio esterno, da 7 milioni; o il museo, che varrebbe 2 milioni. Aggiustare il bando insomma e riprovarci.
«Non costerà un centesimo di più agli italiani», ha detto Salvini, che sottolinea anche che «si è perso troppo tempo». E tuttavia il tempo continua a scorrere senza una decisione. Sull’altro fronte, cioè l’ipotesi di riqualificare la pista piemontese di Cesana, da Simico è arrivata una sostanziale bocciatura. È quindi, nuovamente tutto fermo.
Intanto arrivano ancora altre proposte dall’estero: oltre a Saint Moritz (considerata finora la strada più facilmente percorribile) e a Innsbruck (con scarse quotazioni presso la Fondazione olimpica), si stanno facendo avanti Germania e Stati Uniti d’America.