La risposta dell’Eurolega ai piani dell’NBA non si fa attendere. La massima competizione cestistica europea, per voce del ceo Paulius Motiejunas, vuole tutelare la propria posizione all’interno dell’ecosistema del basket europeo.
«Non credo sia stata una dichiarazione di guerra – ha commentato a L’Equipe -. Vediamo in modo molto positivo il fatto che la NBA voglia esplorare ulteriormente questo mercato con l’aiuto della FIBA».
Eurolega NBA Europa: un piano in fase embrionale
Il vertice di Eurolega rimarca la bontà dell’operato della competizione più prestigiosa nel panorama continentale, evidenziando come un progetto che non la coinvolga sarebbe irrealizzabile.
«Abbiamo i migliori tifosi, le migliori squadre e la cultura più consolidata. Siamo forti, cresciamo ogni anno e siamo fiduciosi del nostro prodotto. Non riesco a immaginare questa potenziale lega senza di noi».
L’NBA ha confermato come il piano sia ancora in fase embrionale, e Motiejunas denuncia a proposito la mancanza di concretezza, rimanendo attendista rispetto ai possibili scenari che si delineeranno nei prossimi mesi.
«Al momento, non ci sembra che ci siano stati annunci chiari su ciò che vogliono fare nel lungo termine. Vedremo cosa emergerà da questa ‘esplorazione’ annunciata in conferenza stampa».
L’apertura di un canale di dialogo tra le parti
In quest’ottica, arriva un appello al dialogo per ricomporre la frattura ed evitare una guerra tra le due entità, con la qualità del prodotto basket che potrebbe risentire di una ulteriore frammentazione.
«Penso sia l’unica via. Siamo sempre pronti a sederci e discutere per trovare la migliore soluzione e offrire a tutti un prodotto ancora migliore rispetto a quello attualmente disponibile nel basket europeo».
Le interlocuzioni sono effettivamente riprese dopo un periodo di assenza di confronto, anche se al momento non sembra esserci all’orizzonte un accordo imminente, considerando soprattutto le divergenze con la FIBA.
«Si è effettivamente svolto un incontro. Abbiamo parlato dopo una lunga pausa per rimettere tutto sul tavolo e capire quando il collegamento si è perso e sfocato. Abbiamo preso atto di ciò che è stato annunciato in questa conferenza. Il resto rimane in sospeso».

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Eurolega NBA Europa: il ruolo di Tony Parker nelle interlocuzioni
Motiejunas sottolinea che in seguito a questo primo appuntamento è necessario un passo da parte dell’NBA per ritrovare una condivisione nel percorso, con i proprietari delle franchigie che si stanno confrontando sui dettagli dell’operazione con il commissario Adam Silver.
«La palla è nel loro campo. Aspetteremo che ciò accada e vedremo se e quando potremo riprendere le discussioni, avendo come priorità i giocatori e i tifosi europei. La buona notizia è che tutti concordano sul fatto che il basket europeo stia progredendo, crescendo in modo sostanziale e che il potenziale non sia mai stato così alto».
In questo senso, cruciale è il ruolo che sta avendo il presidente dell’ASVEL, squadra di Eurolega con sede a Lione, Tony Parker, ex leggenda NBA che sta intermediando tra le due parti in causa.
«Tony è sempre stato trasparente e ci ha tenuti informati su tutti i suoi scambi con la NBA. Conosce ed è molto coinvolto in entrambi i mondi. Persegue lo stesso obiettivo: riportare tutti al tavolo delle trattative per fare un passo avanti».
Eurolega NBA Europa: le prospettive in caso di mancato accordo
Qualora fallissero le negoziazioni, l’Eurolega andrebbe avanti per la sua strada e sfiderebbe di fatto la competizione che eventualmente sbarcherà sul mercato europeo facendo leva sulla conoscenza del contesto accumulata negli anni.
«Non vedo alcun rischio di estinzione. Conosciamo questo mercato meglio di chiunque altro e siamo la lega più competitiva. Possiamo sempre migliorare in molte aree se lavoriamo insieme. Ma possiamo farlo con o senza la NBA e la FIBA».
Le direttrici strategiche di sviluppo sono ben delineate, guardando sempre più alle opportunità offerte dai mercati internazionali e ad un allargamento nella composizione, che già dall’anno prossimo dovrebbe passare a venti squadre.
«Abbiamo un orizzonte chiaro, pieno di opportunità da esplorare. I numeri sono in crescita e migliorano ogni anno. Abbiamo molteplici vie di sviluppo con la Final Four ad Abu Dhabi, il piano per avere una squadra in Medio Oriente e i contatti a Dubai a questo scopo, l’espansione della competizione a più squadre e altri mercati».

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La soddisfazione dei club e l’impegno con IMG
Pur mantenendo un approccio conciliante, il vertice di Eurolega rigetta con forza le opinioni provenienti da oltreoceano, che vedono un mercato con uno sviluppo commerciale non all’altezza del livello tecnico.
«I nostri proprietari sono soddisfatti, per quanto ne so. Il prodotto sta migliorando. Il successo a lungo termine non si può inventare o ottenere con uno schiocco di dita. È qualcosa su cui noi e i club stiamo lavorando duramente».
I club secondo Motiejunas si sentono coinvolti e soddisfatti all’interno del contesto attuale, e non ci sarebbe dunque in atto una fuga verso il progetto NBA, anche per via del rinsaldato impegno con l’agenzia di gestione commerciale dopo il prolungamento decennale.
«Nessuno ha espresso il desiderio o detto di voler lasciare la lega. Ovviamente, quando la NBA si presenta, tutti vogliono ascoltare ciò che ha da dire, inclusi noi. Li rispettiamo. Hanno la migliore lega del mondo. Ma abbiamo rinnovato con il nostro partner IMG, e i club sono impegnati».
Eurolega NBA Europa: le questioni PSG e Real Madrid
Rispetto alle indiscrezioni che vorrebbero un crescente interesse del Medio Oriente, coinvolto dai dirigenti NBA nei dialoghi sull’approdo in Europa, Motiejunas ribadisce come nel caso di Parigi la squadra attuale sia all’altezza del palcoscenico.
«Non abbiamo mai avuto contatti con il PSG. Abbiamo il Paris Basketball, che sta facendo una stagione fantastica, in un mercato cruciale per noi, e speriamo che si affermi a lungo termine. Sono certo che rimarrà in Eurolega in futuro».
Inoltre, interpellato sul ruolo delle polisportive nel piano della lega americana, considera come sintomatiche e normali le riflessioni avviate in casa Real Madrid, uno dei club che si vocifera sia maggiormente attratto dalle sirene provenienti da oltreoceano.
«Le discussioni sono normali. Ma non si tratta solo del Real Madrid. Siamo 13 club permanenti, con altri che verranno. Dobbiamo trovare un modo per rimanere uniti. È stata e sarà sempre la nostra forza».