Momento cruciale per il basket europeo. I proprietari delle franchigie di NBA sono pronti a esaminare questa settimana il piano per lanciare una competizione professionistica di basket nel Vecchio Continente, ormai ultimato dal commissario Adam Silver.
«Durante la riunione del Board of Governors della NBA di questa settimana, la lega riferirà i progressi sull’esplorazione di una nuova lega di basket maschile in Europa, in collaborazione con la FIBA» ha dichiarato un portavoce della NBA in un comunicato.
Europa NBA: il formato della nuova competizione
Secondo le indiscrezioni raccolte da Sportico, il progetto coinvolgerebbe un numero di squadre compreso tra le otto e le dieci, dimezzando il numero di squadre di vertice rispetto all’attuale composizione dell’Eurolega, che include 18 formazioni e starebbe valutando di espandersi fino a venti.
A differenza di precedenti ricostruzioni, il formato sarebbe semiaperto e prevederebbe una coesistenza con l’Eurolega, consentendo alle quattro migliori squadre del torneo di strappare il pass per partecipare.
La nuova lega ricalcherebbe il modello embrionale della WNBA, con un proprietà equamente suddivisa tra l’NBA, che manterrebbe dunque il 50% delle quote, e la restante parte in mano agli acquirenti delle licenze permanenti che verranno immesse sul mercato.
La geografia delle franchigie coinvolte
Per individuare gli investitori potenzialmente interessati si guarda a fondi sovrani, imprenditori esterni ma anche ai club europei di basket già esistenti. Secondo la proposta, le franchigie in città come Londra e Parigi potrebbero valere almeno 500 milioni di dollari.
Tra le piazze maggiormente accreditate per un posto permanente figurano, come già anticipato, le polisportive, con il Real Madrid che ha tenuto interlocuzioni nel corso di questi mesi in prima fila.
Per l’Italia, le città in pole position sarebbero Milano, che può già vantare una squadra di Eurolega con dietro una proprietà solida rappresentata da Giorgio Armani, e Roma, in cui invece la squadra verrebbe fondata ad-hoc, con Bologna che rimarrebbe fuori.

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Europa NBA: la direttrice di espansione globale
L’iniziativa si inserisce nella volontà dell’NBA di consolidarsi a livello internazionale diversificando le fonti di ricavo, e segue un lungo periodo di interlocuzioni fondate sulla convinzione di un insufficiente valorizzazione economica del basket europeo.
L’espansione globale è stata una priorità per la NBA per decenni, a partire dal primo accordo in Cina negli anni ‘80. Nonostante le controversie, le operazioni della lega in Cina si sono trasformate in un business redditizio.
Nel 2021, la NBA ha lanciato la Basketball Africa League (BAL) in collaborazione con la FIBA, segnando la sua prima lega indipendente al di fuori del Nord America, con l’esperienza reputata come positiva dai vertici che ora puntano a replicarla in Europa.
La presenza della lega statunitense nel Vecchio Continente
L’NBA ha inoltre disputato ben 40 partite di regular season al di fuori del Nord America dal 1990, oltre a numerose partite di preseason. Negli anni 80, Milano è stata una tra le prime destinazioni di un match oltre i confini.
Le prime partite di regular season in Europa si sono invece svolte nel 2011 a Londra, mentre negli ultimi anni, sta acquisendo una crescente centralità Parigi, dove l’NBA ha organizzato ben cinque partite ufficiali.
Negli ultimi anni, la lega ha generato proventi significativi dal Vecchio Continente, grazie al crescente interesse per la pallacanestro e all’aumento dei giocatori talentuosi, testimoniata da stelle come Nikola Jokić, Luka Dončić e Victor Wembanyama che stanno facendo le fortune delle rispettive franchigie
All’inizio di questa stagione, erano presenti 125 giocatori nati fuori dagli Stati Uniti, il numero più alto nella storia della lega, di cui ben 62 provenienti dall’Europa. Secondo Sportico, il mercato del basket nell’area MENA potrebbe valere fino a 3 miliardi di dollari all’anno.

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Europa NBA: le opzioni vagliate nel corso degli anni
Tra le varie opzioni sondate in passato, l’NBA ha esplorato una partnership con l’Eurolega e la FIBA mettendo a disposizione il know-how legato al marketing e alla commercializzazione per supportare l’Eurolega nella vendita di sponsorizzazioni.
Un’altra ipotesi di lavoro che era stata presa in considerazione faceva riferimento ad una competizione internazionale più ampia, non limitata ai confini geografici dell’Europa, considerando anche un format transoceanico.
Sebbene non sia prevista a stretto giro di posta una votazione formale, si avvierà un dialogo rispetto ai contenuti della proposta con i proprietari che avranno modo di entrare nei dettagli del piano concordato con la FIBA, che sta supervisionando l’approdo.