Porsche chiude un 2024 difficile. L’azienda ha visto un lieve calo del fatturato ed ha posto in essere un riorientamento strategico per allineare la strategia al contesto macroeconomico globale di incertezza.
Se fino a due anni fa l’obiettivo era portare l’80% della gamma verso l’elettrico entro il 2030, oggi la casa di Stoccarda rivede le sue priorità, adattandosi a una domanda inferiore alle attese, soprattutto in Europa e in Cina.
Il dato di sintesi del bilancio annuale parla di ricavi in flessione dell’1%, scesi a 40,1 miliardi di euro, con consegne in calo del 3% a 310.718 unità, con l’aumento dei prezzi che compensa parzialmente il calo dei volumi.
Porsche risultati 2024: crollo del mercato cinese e incertezza fronte USA
La pressione del mercato cinese, che ha registrato un crollo delle vendite del 28%, ha ridotto il peso dell’Asia e portato il Nord America a diventare il primo mercato per il marchio, con 86mila unità vendute.
Il mercato statunitense assume così un ruolo centrale nelle strategie future di Porsche, che ha puntato sulla versione elettrica della Macan e lancerà a fine anno un Cayenne a batteria, sperando di intercettare una domanda più dinamica rispetto a quella europea e asiatica.
Tuttavia, la crescente incertezza sulle politiche commerciali degli Stati Uniti, con l’ipotesi di dazi al 25% sulle auto europee, potrebbe influenzare le prospettive di vendita e i margini di profitto nei prossimi trimestri.
Porsche ha escluso la possibilità di una produzione locale, ritenendo i volumi insufficienti a giustificare un investimento industriale negli USA, anche se potrebbe essere costretta a rivedere la politica industriale varata in caso di un inasprimento delle tensioni commerciali.
Porsche risultati 2024: utile in netto calo ma dividendi stabili
Sul fronte della redditività, l’utile operativo ha registrato un calo del 22,6% a 5,6 miliardi, mentre l’utile netto ha subito una riduzione ancora più significativa, calando del 30,3% su base annua, attestandosi a 3,59 miliardi di euro.
Nonostante la frenata del fatturato e soprattutto il drastico calo del risultato netto, la casa automobilistica ha deciso di mantenere stabile il dividendo a 2,3 euro per azione, un segnale di continuità per gli investitori.
Il margine di profitto operativo si è ridotto al 14,1%, con previsioni per il 2025 comprese tra il 10% e il 12%, ben al di sotto dell’obiettivo a lungo termine, che sembra lontano più che mai in questo contesto macroeconomico, fissato sopra il 20%.
Porsche risultati 2024: le politiche aziendali per affrontare la congiuntura
Per affrontare questo scenario, Porsche ha avviato una ristrutturazione che prevede la riduzione di 3.900 posti di lavoro, tra tagli diretti e mancati rinnovi di contratti a termine, con l’obiettivo di snellire la struttura dei costi.
L’azienda sta inoltre valutando ulteriori misure di contenimento dei costi, mentre prosegue con investimenti significativi nello sviluppo di nuovi modelli, per un totale di 800 milioni di euro.
L’attenzione sarà rivolta non solo all’elettrico, ma anche al miglioramento dell’offerta di motori a combustione e ibridi, con un nuovo SUV endotermico previsto entro la fine del decennio.
Le previsioni per il 2025: un’annata che si preannuncia complicata
Le previsioni per il 2025 restano prudenti: i ricavi dovrebbero oscillare tra 39 e 40 miliardi di euro, leggermente inferiori ai livelli del 2024. Le prospettive di medio periodo sono state riviste al ribasso, con un target di marginalità operativa tra il 15% e il 17%, rispetto al precedente 17-19%.
Porsche si trova quindi in una fase di transizione complessa, in cui dovrà bilanciare innovazione, competitività e sostenibilità finanziaria in un mercato sempre più incerto e sfidante.