La vendita dei Boston Celtics entra nella fase decisiva. I potenziali acquirenti hanno tempo fino a venerdì per presentare le loro offerte, secondo quanto riporta Sportico citando fonti vicine alla trattativa.
Sono arrivate molteplici manifestazioni di interesse nel partecipare alle negoziazioni, ed entro la fine della settimana il cerchio dovrebbe restringersi ulteriormente fino a quattro offerte, a seconda dell’esito delle interlocuzioni.
Vendita Celtics: Steve Pagliuca tra i candidati in pole
Tra i candidati più accreditati figura Steve Pagliuca, attuale socio di minoranza dei Celtics e noto in Italia per essere il soggetto di riferimento della cordata che ha acquisito le quote di maggioranza dell’Atalanta.
Il vertice del fondo di investimento Bain Capital nel dossier si avvale della consulenza di due banche di investimento e viene considerato tra i favoriti per rilevare la squadra, considerando anche il rapporto privilegiato con il gruppo proprietario maturato da socio di minoranza..
La famiglia Grousbeck, azionista di maggioranza dei Celtics, aveva annunciato, come raccontato all’epoca da Sport e Finanza, l’intenzione di cedere la franchigia lo scorso luglio, poche settimane dopo la vittoria del 18esimo titolo NBA della storia del club.
La decisione è legata a valutazioni strettamente finanziarie collegate anche alla pianificazione ereditaria: Irving Grousbeck ha raggiunto ormai i 90 anni, e ha intrapreso la strada del disimpegno dall’NBA di concerto con il figlio Wyc, che gestisce il team da anni.
Vendita Celtics: valutazione faraonica
Nel lasso di tempo in cui hanno detenuto il club, il valore si è più che decuplicato: nel 2002 i Grousbeck avevano infatti sborsato 360 milioni di dollari per il pacchetto di maggioranza, mentre ad oggi i Celtics hanno raggiunto la faraonica valutazione di 5,66 miliardi di dollari secondo Sportico.
Un prezzo di vendita nell’intorno di questa cifra supererebbe il record attuale per una squadra NBA, raggiunto nell’occasione del passaggio di consegne dei Phoenix Suns nel 2022, completato a fronte di un corrispettivo di 4 miliardi di dollari.
Gli analisti finanziari delle banche di investimento che stanno arbitrando la partita, ovvero BDT&MSD e JPMorgan Chase, si sono spinti ancora oltre, arrivando a individuare come benchmark i Washington Commanders, franchigia di NFL che aveva sforato il muro dei 6 miliardi di dollari nel 2023, la transazione più elevata nella storia dello sport mondiale.
Nonostante la franchigia sia tra le più iconiche del panorama cestistico statunitense, oltre che la più vincente, una serie di fattori extracampo ne limita la valutazione, con una siderale distanza dai primi della classe, i Golden State Warriors, che sono valutati quasi il doppio, 9,1 miliardi di dollari.

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Vendita Celtics: il business model della franchigia
Incide molto l’assenza di un palazzetto di proprietà, con la squadra che si appoggia al TD Garden, di proprietà di Delaware North, limitando la generazione di ricavi extra legati a concerti ed eventi.
Inoltre, la squadra possiede solo il 20% di NBC Sports Boston, il media partner locale che costituisce un asset strategico nel business model delle franchigie rappresentando una importante fonte di reddito, di cui i Celtics hanno tuttavia limitato controllo.
I multipli di vendita restano comunque siderali, oltre dieci volte il giro d’affari, se si pensa che i Celtics hanno registrato ricavi lordi per 493 milioni di dollari, con 149 milioni derivanti dalla vendita di biglietti e 124 milioni dal sistema di revenue sharing della lega.

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Il piano della famiglia Grousbeck
Il piano di vendita delineato dalla proprietà si articolerà in due fasi, prevedendo una transizione graduale. Si prevede infatti di liquidare immediatamente il 51% delle quote, per poi cedere il restante 49% nel 2028.
I Grousbeck puntano dunque a mantenere il controllo fino alla conclusione della seconda transazione, anche se resta da vedere che equilibrio si troverà con gli acquirenti, con il piano che potrebbe dunque mutare rispetto alle intenzioni iniziali.
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