Essere la squadra da battere è un fardello che pesa all’inizio di ogni competizione sportiva. E in casa Ducati, a una manciata di giorni dall’avvio della nuova stagione di MotoGP lo sanno bene.
Non solo, il 2024 è stato un anno che ha infranto ogni record, lasciando agli inseguitori qualcosa meno delle briciole.
La casa di Borgo Panigale, tra team factory e team satellite, ha totalizzato 19 vittorie su 20 Gran Premi disputati e ha stabilito il record di podi stagionali, arrivando a quota 53, dieci in più rispetto alla stagione precedente.
I punti totalizzati sono stati 722 e il secondo costruttore classificato, KTM, si è fermato a quota 327, con uno svantaggio abissale, di 395 punti.
Il titolo costruttori, il quinto consecutivo e il sesto della storia di Borgo Panigale, è arrivato con un anticipo di 6 gare.
Ducati, Dall’Igna: «vincere, non stravincere»
Migliorare una stagione del genere sarà «probabilmente impossibile», come aveva affermato alla presentazione delle nuove Desmosedici il direttore generale Gigi Dall’Igna, aggiungendo poi che «le aspettative sono sempre più alte ma quello che possiamo fare è migliorare noi stessi, l’importante è vincere, non stravincere».
Una linea prudente che tuttavia non impedisce di sognare.
Sì perché le rosse di Borgo Panigale quest’anno avranno in sella due campioni del mondo, il solo team a potersi permettere questo lusso, con Pecco Bagnaia, ansioso di rimettere il numero 1 sul suo cupolino e l’ottovolte iridato, Marc Marquez, intenzionato a dimostrare che la scommessa di portarlo nella Ducati ufficiale è stata azzeccata.

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Ducati Pecco e Marc: le aspettative di Domenicali
«Avere Pecco e Marc sarà di stimolo per tutta la squadra e non solo – ha affermato dalle colonne de Il Messaggero, il ceo di Ducati Motor Holding, Claudio Domenicali –. È il nostro miglior momento: dal punto di vista sportivo, con la moto più veloce in griglia e i piloti più forti e dal punto di vista aziendale, applicando questo metodo vincente anche nella progettazione, nel design e nello sviluppo del prodotto di serie».
E per il dominio in MotoGP, con il primato dell’essere l’unico team europeo ad aver tagliato il traguardo delle 100 vittorie (103) nella classe regina, al pari dei colossi giapponesi Honda e Yamaha, permette di volgere lo sguardo anche altrove.
In Superbike, ad esempio, dove la Ducati ha centrato il suo ventesimo titolo costruttori. Ma anche più lontano, al motocross, terreno finora esplorato e sul quale la concorrenzza di Ktm, Kawasaki e Yamaha è forte e serrata. Ma in Ducati sanno aspettare e lavorare sodo.