Due pilastri dell’NBA. Shaquille O’Neal e Dwyane Wade possono vantare una carriera costellata di successi, di cui hanno condiviso una parte ai Miami Heat, nel quadriennio che va dal 2004 al 2008.
Il periodo coincide con gli albori della carriera di Wade, che O’Neal ha voluto raggiungere per condividere insieme una parte della sua carriera sportiva, promettendo di portare il titolo a Miami. L’impegno verrà mantenuto due anni dopo, con la formazione trainata da Wade che ha sconfitto i Dallas Mavericks laureandosi campione.
Dopo due anni in pompa magna, la successiva stagione fu caratterizzata da problemi fisici per entrambi, mentre nell’anno successivo O’Neal sembrava aver intrapreso una parabola discendente che vide deteriorarsi i suoi rapporti con l’ambiente e con Wade, stella della squadra, in particolare.
Nel febbraio 2008 in rotta di collisione con l’allenatore O’Neal si è trasferito ai Phoenix Suns, chiudendo una parentesi caratterizzata da alti e bassi, che rimarrà comunque nella storia per la prima vittoria del titolo degli Heats
I due sono inoltre accomunati dall’essere considerati a ragion veduta leggende del basket, come testimoniato dalla loro presenza nell’Hall of Fame della lega, oltre che dall’aver intrapreso un percorso imprenditoriale parallelamente o al termine della carriera.
Il minimo comune denominatore dell’avventura intrapresa dietro i banchi dirigenziali è da ricercare nella nostalgia dello sport che li ha visti emergere come icone internazionali: tutti e due hanno infatti detenuto quote in franchigie NBA, sebbene solo Dwyane Wade ha al momento una partecipazione attiva.
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NBA Investimenti Wade O’Neal – Shaquille O’Neal fuori dal campo
Un gigante buono. Shaquille O’Neal ha l’altezza nei geni, rispettivamente della madre e del padre biologico, che gioco a basket tra liceo e università, e che O’Neal ha conosciuto solamente da adulto.
A 13 anni O’Neal sfiorava già i due metri, e poteva guardare tutti dall’alto verso il basso. I centimetri hanno fatto sicuramente la differenza nella sua carriera, con i primi passi da professionista mossi nell’Orlando Magic che nel 1992 lo selezionò come prima scelta nel draft.
Il talento si vedeva già da subito, tanto che venne considerato per occupare il posto riservato agli atleti del college nel Dream Team dei Giochi Olimpici di Barcellona 1992, che fu poi occupato dal suo futuro compagno Christian Laettner.
Già alla tornata successiva di Atlanta 1996, olimpiadi casalinghe, fu protagonista nell’oro degli Stati Uniti in quella che rimarrà la sua ultima apparizione con la nazionale lasciata in maniera conflittuale, nonostante le manifestazioni di interesse a convocarlo susseguitesi nel corso degli anni successivi.
A livello di club, gli anni d’oro sono quelli passati ai Lakers, con tre titoli in tre stagioni tra il 2000 e il 2002 e altrettante nomination come MVP delle finals. L’ultimo grande acuto della carriera arriva nel 2006, anno in cui conquista il suo quarto titolo con i Miami Heat.
La sua carriera è stata molto itinerante, in continuità con la sua infanzia in cui ha spesso cambiato residenza, ma O’Neal è stato sicuramente in grado di lasciare il segno dovunque è sbarcato: a Orlando, a Los Angeles e a Miami è stato in suo onore ritirato il numero della maglietta che ha vestito.
La sua carriera si concluse nel 2011, e due anni più tardi O’Neal decise di rientrare in NBA in una nuova veste, quella di investitore. Nel 2013 acquistò infatti una quota di minoranza nei Sacramento Kings.
La sua avventura imprenditoriale si concluse nove anni più tardi nel 2022 in maniera forzosa, per via dell’incompatibilità con il suo ruolo di promotore di un’agenzia di scommesse sancita dalle regole NBA.
Sebbene O’Neal sia fortemente impegnato nel perseguire la nuova opportunità nel mondo del betting sportivo, si è mantenuto possibilista riguardo a un possibile ritorno in NBA, aggiungendo un criptico Till we meet again in coda al tweet con cui si è congedato dai Kings.
A mantenere comunque saldo il legame di Shaquille con la franchigia di Sacramento, nel 2024 è arrivata la firma del figlio Shareef O’Neal, la cui opzione non è stata tuttavia esercitata dal club di NBA. Pochi giorni dopo è arrivato l’accordo con gli Stockton Kings, team della NBA G League affiliato alla squadra californiana.
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NBA Investimenti Wade O’Neal – Il portafoglio di Dwyane Wade
Una storia di riscatto. Fin da bambino Dwyane Wade è stato esposto ad un contesto familiare instabile e ad un’ambiente in cui regnava la criminalità. Cresciuto con il mito di Michael Jordan, ha scelto di seguire le orme del suo idolo e concentrarsi sullo sport, cimentandosi nel football e soprattutto nel basket.
Fin dagli anni del college si è distinto per le sue abilità in campo, tanto che il suo ateneo fece uno strappo alla regola e decise di ritirare la sua canotta numero tre nel 2003 nonostante non avesse all’epoca conseguito il titolo universitario.
In quell’anno Wade si trasferì a Miami, che lo selezionarono come quinta scelta nel draft, aprendo un percorso durato oltre un decennio e che rappresenta il capitolo più significativo nella sua storia da cestista.
Con gli Heats Wade ha vinto ben tre titoli in tredici anni, di cui uno da MVP nelle finali, giocando un ruolo da protagonista della Big Three Era e lasciando un segno talmente indelebile che ha portato la franchigia a emulare la scelta della sua università e appendere al chiodo la sua maglietta numero tre.
La sua carriera è ulteriormente impreziosita dall’oro olimpico di Pechino 2008, i cui ha condotto la nazionale statunitense affermandosi come il cestista che ha siglato il maggior numero di punti del suo team.
Fin da quando ne rappresentava i colori, Wade si è mostrato interessato a entrare nella compagine societaria dei Miami Heats, senza che tuttavia l’operazione sia andata mai in porto.
È solo nel 2021, due anni dopo il suo ritiro, che riuscì a coronare l’ambizione di acquistare quote di una squadra di basket sposando il progetto condotto dal suo amico Ryan Smith che, dopo averne acquisito il controllo, gli ha proposto di entrare nel capitale degli Utah Jazz.
L’anno successivo Wade decide di ampliare i propri orizzonti e cercare opportunità al di fuori del panorama cestistico, suo habitat naturale, e sbarca così in MLS rilevando una quota di minoranza nel Real Salt Lake nell’ambito di una transazione che ha visto il trasferimento della proprietà della squadra per 365 milioni di euro allo Smith Entertainment Group.
Nell’ambito dell’accordo la cordata ha inoltre esercitato l’opzione prevista per rifondare gli Utah Royals, la squadra di calcio femminile della città dissolta dal precedente proprietario, che nel 2024 è tornata a militare nella NWSL a fronte di un expansion fee inferiore ai 5 milioni di euro.
Wade ha deciso poi di cavalcare l’onda di sviluppo che sta avendo il movimento del basket femminile, entrando a far parte nel 2023 con una quota di minoranza del gruppo proprietario che ha in mano la franchigia dei Chicago Sky.
L’ultimo acquisto nel vasto portafoglio del cestista è in una franchigia di hockey, gli Utah Hockey Club, nell’ambito di un’operazione condotta dal suo socio in affari che ha rilevato il titolo e gli asset degli Arizona Coyotes per poi rilocarli a Salt Lake, epicentro degli investimenti sportivi di Wade.
Di seguito, il riepilogo del portafoglio sportivo delle due icone NBA:
- Shaquille O’Neal: Sacramento Kings (NBA) liquidata nel 2022
- Dwyane Wade: Utah Jazz (NBA), Real Salt Lake (MLS), Chicago Sky (WNBA) e Utah Hockey Club (NHL)