PIF punta a unificare i tornei di golf: da superare lo scoglio dell’antitrust statunitense

Il fondo sovrano saudita punta a unire il circuito LIV, di cui è promotore, con PGA, in vista di un matrimonio con l’europeo DP World sponsorizzato dai rivali emiratini: oltre al nodo dell’antitrust USA da superare le tensioni geopolitiche.

PIF investimenti Golf
dialoghi in corso
Photo by: Andrea Staccioli / Insidefoto

PIF al lavoro sul dossier golf. Il fondo sovrano dell’Arabia Saudita è impegnato in una serie di colloqui per unificare i principali tornei mondiali di golf.

Dopo aver rivoluzionato lo sport con la creazione del circuito emergente LIV Golf, ora punta infatti ad incrementare la sua influenza globale orchestrando una fusione con PGA Tour, per poi unire le forze con l’omologo europeo DP World Tour.

Il lancio del tour LIV ha catapultato l’Arabia Saudita e il suo fondo sovrano da 925 miliardi di dollari nell’industria del golf, che si è aggiunta ai vari investimenti portati a termine dal fondo nello sport.

Secondo un report di Play The Game, PIF conta in totale 346 sponsorizzazioni in campo sportivo, mostrandosi come una delle entità più attive al mondo, in attuazione della Vision 2030 dell’Arabia Saudita che punta a diversificare l’economia dello stato.

PIF investimenti Golf – I dialoghi tra i due tornei

Il circuito LIV ha introdotto un formato innovativo che rompe con la tradizione dei 72 buche, proponendo eventi a 54 buche – da cui il nome LIV, l’equivalente in numeri romani di 54. Il format prevede un calendario ridotto e premi in denaro consistenti.

I migliori giocatori, Talor Gooch e Dustin Johnson, hanno guadagnato rispettivamente 46 milioni e 44 milioni di dollari nelle tre stagioni finora disputate, traendo un importante beneficio economico dall’ingresso degli arabi in scena.

Al-Rumayyan, governatore di PIF e presidente di LIV Golf, conduce le trattative da settembre per un accordo che vedrebbe PIF investire nel PGA Tour statunitense come preludio all’unificazione di quest’ultimo con il DP World Tour, con sede in Europa.

I tour statunitense ed europeo sono entità separate, ma da quando PIF ha creato LIV Golf nel 2022, hanno iniziato a collaborare strettamente, permettendo ad alcuni eventi di valere per le classifiche di entrambi i tornei.

PIF investimenti Golf – Lo scoglio dell’antitrust USA

Un ostacolo significativo è rappresentato dalle preoccupazioni antitrust espresse dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sull’idea che l’Arabia Saudita possa unire PGA e LIV Golf in un’unica entità professionale.

Gli esperti del settore sostengono che in vista del nuovo scenario politico, con l’avvicendamento alla Casa Bianca «la sensazione è che lo stallo del LIV si dissolverà rapidamente negli Stati Uniti e andranno in porto le trattative con PGA – sostiene Simon Chadwick, professore di economia geopolitica dello sport alla Skema Business School. – L’Arabia Saudita sarà finalmente integrata nel golf europeo che beneficerà di nuovi ingenti investimenti finanziari».

La rivalità tra Arabia Saudita ed Emirati influenza le regole del gioco

James Dorsey, esperto di sport e ricercatore senior presso la Nanyang Technological University di Singapore, ha sottolineato che anche la rivalità tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti gioca un ruolo centrale nella guerra del golf.

Il Tour europeo ha preso infatti il nome del gigante logistico di Dubai, DP World, grazie a un accordo di sponsorizzazione risalente al 2021, prima che il PIF fondasse il LIV Golf come sua controllata britannica posseduta al 97%.

Un accordo tra LIV Golf e il DP World Tour rimarrebbe comunque all’interno dell’orbita di PIF, «ma darebbe a Dubai qualcosa in cambio», ha commentato Dorsey. Resta da capire come verrebbe strutturata l’eventuale intesa.

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