Tutti vogliono la Davis: l’impegno di Bologna e le speranze di Bolzano

Nell’ambito dell’accordo triennale con cui l’Italia si è assicurata il torneo per nazionali, il punto fermo è la prima edizione che si terrà a Bologna: bagarre aperta per le altre due con Bolzano che sgomita sulla scia dell’effetto Sinner.

Coppa Davis Bologna Bolzano
gli scenari futuri
Coppa Davis, Palazzo Accursio (Image credit: Comune di Bologna)

La Davis oggetto di contesa. L’Italia si è assicurata un altro evento tennistico di primo piano per i tre anni che vanno dal 2025 al 2027, a coronamento dei successi sportivi ottenuti che stanno mettendo il paese al centro del panorama tennistico mondiale.

Dopo la fase di esaltazione collettiva, si è passati rapidamente alla sfida per assicurarsene l’organizzazione tra gli enti territoriali. Il punto fermo è Bologna è già sicura di ospitare le Final Eight del 2025.

«Per Bologna e per l’Emilia-Romagna si tratta di un nuovo straordinario risultato sportivo e di promozione del territorio: il coronamento di un’attività costante che in questi anni ci ha permesso di costruire una reputazione solida di regione in grado di ospitare grandi eventi di richiamo internazionale – ha dichiarato Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna -. Sono certa che saremo all’altezza di questa nuova sfida, che aumenterà la nostra attrattività in tutto il mondo».

Coppa Davis Bologna Bolzano – L’esperienza del capoluogo emiliano

Il capoluogo emiliano ha maturato una forte esperienza negli eventi sportivi, potendosi fregiare di esser stato teatro dei gironi della competizione tennistica per nazionali nell’ultimo triennio.

Per via del cambio formula, che prevede l’eliminazione della fase a gironi in favore di un modello andata e ritorno decentrato nelle singole nazioni partecipanti, Bologna temeva di vedersi sottratta la Coppa con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto nel 2025.

Invece Bologna non solo non lascia, raddoppia: fonti del Comune riportate da Il Resto del Carlino prevedono infatti che nel 2025 le presenze aumenteranno dai 23-25mila accorsi per il raggruppamento fino a 40-50mila.

Prevista anche una forte affluenza dall’estero all’Unipol Arena, che conta su circa 8mila posti per il tennis: mentre l’anno scorso il 95% del pubblico era composto da italiani, i tecnici del Comune stimano che la metà delle presenze arriverà dall’estero.

La Regione sa come far fruttare gli investimenti sportivi: a fronte di 8,3 milioni di euro complessivamente spesi per 81 manifestazioni sportive, l’indotto è stato di oltre 150 milioni di euro, con un moltiplicatore pari a 18 schizzato fino a 24 nel caso del Tour de France.

«Dopo la Grande partenza del Tour de France, un altro straordinario evento sportivo arriva ad arricchire il calendario di manifestazioni di assoluto standing internazionale ospitate in Emilia-Romagna– aggiunge Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza -. Un risultato di prestigio e non scontato, che premia il lavoro e la capacità organizzativa di un intero territorio e corona cinque anni di appuntamenti storici per questa Regione, a pieno titolo Sport Valley italiana».

Coppa Davis Bologna Bolzano – Torino e Milano sullo sfondo

Così come l’Italia dopo aver trionfato due volte dovrà difendere il trofeo nella prossima edizione, Bologna vuole difenderne l’organizzazione dagli assalti delle altre città italiane, sentendosi in vantaggio sulla concorrenza anche per gli anni venturi.

In agguato però ci sono due colossi che non posson far vivere sonni tranquilli al capoluogo emiliano: Torino e Milano potrebbero infatti sbrogliare il risiko legato alle ATP Finals inserendo nell’equazione anche la Coppa Davis e spartendosi equamente i due tornei, come raccontato da Sport e Finanza.

Le due città possono infatti contare delle arene indoor più capienti d’Italia: in primis l’Inalpi Arena che per gli eventi tennistici può ospitare più di 12mila persone, fino all’Arena di Santa Giulia, che per ora è solo un progetto, che arriverebbe ad una capienza di circa 16mila posti.

L’opzione Bolzano in scia all’effetto Sinner

Come se non bastasse questo scenario già di per sé complesso, sullo sfondo è emerso in questi giorni un possibile quarto candidato un po’ a sorpresa, quella Bolzano che è la provincia natia di Jannik Sinner, e che è espressione del nord-est, una roccaforte degli appassionati di tennis italiani.

La Davis fa gola agli altoatesini che puntano a sfruttare l’onda mediatica generata dal numero uno al mondo, che sarebbe certamente intrigato dall’idea di disputare un torneo di fronte al pubblico casalingo.

«Con Sinner come protagonista, la Coppa Davis a Bolzano avrebbe un enorme fascino, che ispirerebbe non solo gli appassionati di tennis ma anche il pubblico in generale – ha commentato sul quotidiano Alto Adige il vicesindaco di Bolzano, Stephan Konder -. Sarebbe una grande opportunità per affermare la città e la provincia come sede e allo stesso tempo ispirare nuovi talenti locali. Speriamo diventi realtà».

Sebbene a livello logistico e infrastrutturale il capoluogo dell’Alto Adige non possa competere con le tre città precedenti, la partita è apertissima, e il Comune può giocarsi la carta dell’impianto del club locale hockey da circa 7mila posti a sedere, non dissimile dai volumi garantiti da Bologna: «la Sparkasse Arena sarebbe adatta a ospitare un evento sportivo di questa portata grazie alla sua capacità e alle sue strutture».

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