Michele Uva è il dirigente che ha introdotto la sostenibilità nel calcio europeo. La sua carriera è iniziata nel volley, per poi approdare al calcio negli anni ’90 con ruoli dirigenziali al Parma e alla Lazio. Dopo due anni nel basket come direttore generale della Lottomatica Virtus Roma, nel 2010 entra in FIGC come direttore del “Centro Studi, Sviluppo e Iniziative Speciali”.
Nel 2014 diventa Direttore Generale della FIGC e avvia collaborazioni con istituzioni calcistiche internazionali. Nel 2017 viene nominato Vicepresidente UEFA e nel 2021 assume il ruolo di Direttore della Sostenibilità.
In un’intervista durante un evento a Francoforte, Uva ha illustrato i risultati ottenuti in termini di sostenibilità negli ultimi Campionati Europei.
Domanda. La presentazione del Report a consuntivo chiude la pagina ESG legata a Euro 2024 dopo 100 giorni dalla sua finale: è un punto di arrivo o un punto di partenza per le prossime manifestazioni UEFA?
Risposta. Assolutamente è un punto di partenza. Sono stati tre anni fatti di lavoro in cui le tre dimensioni della sostenibilità si sono perfettamente integrate. Non siamo partiti da zero, la matrice ESG che abbiamo utilizzato arriva dall’esperienza operativa di tre anni sugli altri eventi UEFA.
Abbiamo testato oltre 450 azioni di sostenibilità ogni anno, una sorta di allenamento prima di giocare la grande partita.
Un percorso entusiasmante condiviso con tutti i colleghi UEFA che hanno partecipato all’organizzazione del terzo evento sportivo al mondo per dimensioni. Ora continueremo a sviluppare la matrice a tutti i livelli UEFA ma la sfida è quella di farla applicare anche a livello di federazioni nazionali, leghe e club.
L'approccio ESG della UEFA: presentato il Report con i risultati di EURO 2024
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