Gioco, partita, incontro. La Coppa Davis dal 2025 sbarca in Italia, nazione detentrice del trofeo, per un triennio, e va ad impreziosire ulteriormente il calendario tennistico del Belpaese che ha già visto l’importante conferma quinquennale delle ATP Finals.
L’annuncio è arrivato un po’ a sorpresa, considerata l’agguerrita concorrenza capitanata dalla Cina che a suon di milioni puntava a far traslocare la manifestazione in Asia, dopo che è saltata l’ipotesi Valencia in seguito allo stato di emergenza climatica.
Un’altra ipotesi che è stata scartata per causa di forza maggiore è Valencia, con la federazione spagnola che ha dovuto rinunciare alle possibilità di permanenza nella penisola iberica in seguito allo stato di emergenza climatica.
«Il 2024 si chiude con la ciliegina sulla torta, con un riconoscimento al tennis italiano dopo un anno di memorabili e storici trionfi: la Federazione Internazionale ha assegnato alla FITP l’organizzazione delle prossime Finals di Coppa Davis, per tre anni – ha commentato Angelo Binaghi, presidente della FITP -. Non possiamo che esserne felici e orgogliosi; tutti gli appassionati italiani, in questo modo, potranno seguire il nostro sport sempre più dal vivo».
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Coppa Davis Italia – Le ragioni dietro la scelta dell’Italia
Alla fine, hanno prevalso le considerazioni di carattere logistico, con i tennisti che al termine della stagione già densa di impegni non sono propensi a sobbarcarsi una trasferta onerosa considerando che l’appuntamento arriva al termine del tour europeo che culmina con le Finals di Torino.
Allo stesso tempo, viene ulteriormente premiato l’entusiasmo di una nazione che si sta sempre più riscoprendo appassionata di tennis, con un boom dei tesserati che supereranno il milione nel 2024 e un entusiasmo alle stelle tra Finals e Internazionali.
In questo senso, le competizioni seguono i risultati sportivi, con l’Italia che ha portato ha casa sia le ATP Finals con Jannik Sinner, sia la Coppa Davis, confermandosi per la seconda stagione consecutiva.
Dopo aver trionfato sul campo, ora il lavoro della Fitp guidata da Angelo Binaghi ha portato – confermato nel caso delle Finals – l’organizzazione dei due tornei in Italia, mettendo il paese ancora più al centro della geografia tennistica mondiale.
«Siamo lieti di collaborare con la FITP per le prossime edizioni della Final 8 di Coppa Davis – ha dichiarato David Haggerty, presidente della Federazione Internazionale di Tennis (ITF) –. L’Italia ha una ricca storia nel tennis e una comprovata capacità di ospitare eventi sportivi di livello mondiale. Siamo fiduciosi che nei prossimi tre anni, lavorando con la FITP, potremo portare la Coppa Davis ancora più in alto, offrendo un’esperienza indimenticabile a giocatori e tifosi».
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La staffetta tra Bologna, Milano e Torino e la variabile Bolzano
Superata la concorrenza esterna, resta da definire il risiko interno delle sedi. Il punto di partenza è lo scenario che si delinea per le ATP Finals, con la permanenza a Torino salda almeno fino al 2027, e l’innesto a partire da quell’anno di una staffetta con Milano pronta a mettere le mani sul torneo dei maestri.
La Davis cade a fagiolo in questo contesto: il torneo partirà con la prima edizione che si terrà dal 18 al 23 novembre 2025 a Bologna, città che da ben tre anni ospita la fase a gironi e nel 2025 verrebbe quindi premiata con la fase clou del torneo.
Dopo Bologna, nel 2026 il torneo potrebbe traslocare a Milano, che dopo le Olimpiadi Invernali avrà a disposizione un palazzetto indoor dalla capienza di 16mila posti da sfruttare per ospitare gli incontri.
In seguito, nell’anno conclusivo il torneo potrebbe spostarsi ulteriormente e finire il suo ciclo italiano a Torino, con la città che verrebbe così risarcita dallo scippo delle ATP Finals che farebbero il percorso inverso virando verso Milano.
A inserirsi in questo incastro all’apparenza perfetto potrebbe essere, secondo un’indiscrezione proveniente dall’Ansa che cita fonti vicine a Binaghi, Bolzano, con la provincia natale di Sinner che ospiterebbe l’evento già dalla seconda edizione.
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Coppa Davis Italia – Gli azzurri qualificati direttamente alle Final Eight
ll capoluogo dell’Emilia-Romagna si godrà un’inaspettata permanenza del torneo, con il cambio di formula che l’avrebbe privata anche della fase a gironi prematuramente rispetto alla scadenza dell’accordo nel 2025.
I raggruppamenti verranno infatti sostituiti da un sistema di qualificazione che prevede l’eliminazione diretta con gare andata e ritorno da disputare in casa e trasferta dei paesi coinvolti.
L’Italia in quanto nazione ospitante che rispetta i requisiti fissati dal regolamento sarà qualificata di diritto alla fase finale, beneficiando del nuovo sistema che la esenta dal secondo turno delle eliminazioni, mentre col precedente formato avrebbe comunque dovuto disputare la fase a gironi.