Il torneo dei maestri a Torino fino al 2027. Questo quanto emerge dalle dichiarazioni che il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha rilasciato durante l’assemblea nazionale dell’ANCI al Lingotto.
«Sicuramente i primi due anni saranno a Torino. Poi si vedrà se ci saranno le condizioni, senza mancare di rispetto a chi in Piemonte e a Torino ha ospitato il torneo fino ad oggi, per continuare così o se e come ci dovrà essere una eventuale staffetta».
Il prestigioso torneo rimane sotto la Mole almeno fino al 2027, anche per compensare Torino delle prime due edizioni disputate con le limitazioni del Covid, oltre che per l’eccellenza organizzativa messa in campo con «numeri sotto gli occhi di tutti e una capacità di accoglienza che merita rispetto e riconoscenza».
Resta da definire il futuro dopo tale data, con il torneo che potrebbe traslocare a Milano, dove dovrebbe essere pronto il nuovo palazzetto olimpico di Santa Giulia, una struttura più capiente e potenzialmente più redditizia.
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L’ipotesi di trasferire le ATP Finals a Milano è caldeggiata dalla Federazione Italiana Tennis e dal presidente Angelo Binaghi, che punta a incrementare del 30% gli incassi, con i vertici istituzionali della sede attuale che oppongono resistenza all’ipotesi.
Regione e Comune, che hanno investito 7 milioni di euro di fondi pubblici per ospitare l’evento, non intendono fare passi indietro e puntano all’intero quinquennio.
«Dalle parole del ministro apprendiamo che, almeno fino al 2027, abbiamo la conferma che le ATP Finals restano a Torino – ha commentato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -. Ma per noi l’obiettivo finale resta il 2030, e continueremo a lavorare per raggiungere questo risultato».
Anche il sindaco Stefano Lo Russo ha ribadito la volontà di trattenere l’evento per altri cinque anni. «Noi siamo in pista per tenere le ATP Finals altri 5 anni a Torino», ha dichiarato, sottolineando però che la competizione con Milano, soprattutto sul piano economico, è difficile.
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«Non è solo una questione di soldi», ha precisato Lo Russo, ricordando che il Comune sta predisponendo un bilancio triennale con uno stanziamento di 2,3 milioni per sostenere il torneo. «Io credo che la partita si giochi su tante componenti, quelle economiche ma non solo», ha aggiunto.
Tra i punti di forza di Torino, il sindaco ha menzionato le infrastrutture esistenti, come il Pala Alpitour di piazza d’Armi, che potrebbe essere ampliato in caso di rinnovo fino al 2030, e l’idea di rendere permanente il villaggio dei fan.
Lo Russo si è detto ottimista e ha auspicato che le parole del ministro rappresentino «una disponibilità del governo a dare una mano alla nostra città, affinché la scelta italiana sia interamente su Torino».