(INVIATO A STOCCARDA) – Inaugurato nel 2009 il museo della Porsche a Stoccarda rappresenta uno delle tappe fondamentali per i turisti di tutto il mondo che accorrono nella città tedesca, capitale della regione Svevia.
Circa 5.600 metri quadrati tutti dedicati alla storia della causa automobilistica che da inizio anni ’30, grazie alle intuizioni e al genio di Ferdinand Porsche, scrive da più di 100 anni la storia dell’auto. E per celebrarla ecco che nel 2014, nella rotonda che separa museo e stabilimento, fu istallata la scultura dell’artista Gerry Judah ispirata alla Porsche 911. L’opera, alta fino a 24 metri, è posta sulla Porscheplatz.
Nel museo, che si sviluppa in circolare portando il visitatore a spasso nei decenni di storia di Porsche, che partono nel 1898, anno a cui risale il progetto di carro più antico esistente (antenato dell’automobile e versione più moderna della carrozza trainata da cavalli). E, a sorpresa, grazie al genio di Ferdinand Porsche, questo carro era elettrico, con un autonomia di 80 km, grazie a una ricarica che impiegava fino a una settimana a completarsi, e una velocità di punta di 25 kmh.
Nel Museo Porsche Stoccarda: tra le auto che hanno segnato un’epoca
Passeggiando fra i quasi 100 esemplari tutti firmati Porsche, ci si affianca a macchine che hanno segnato un’epoca. E parte tutto da Ferdinand Porsche che, pur di non lavorare nella lattoneria di famiglia, porta avanti esperimenti nella casa dei suoi genitori fin dalla giovanissima età. E come dimostra l’Egger-Lohner C2 Phaenton, citato in precedenza, il giovane Porsche è affascinato sin da subito dall’elettricità applicato ai veicoli.
Proprio l’Egger-Lohner C2 Phaenton è stato celebrato, portando alla ribalta per la prima volta Porsche, durante l’EXPO di Parigi nel 1900. Un legame con l’elettrico che è poi continuato in futuro, visto che la Porsche ha poi brevettato il primo veicolo ibrido funzionante al mondo, la Lohner-porsche “semper vivus” proprio del 1900.
Ma per vedere la prima auto con il nome Porsche bisognerà attendere il 1947 quando Ferry Porsche, figlio di Ferdinand, completò il suo progetto numero uno, la Porsche 356 n.1 Roadster. Il numero 1 non sta solo a simboleggiare che si tratta della prima autovettura con il nome Porsche in bella vista, ma che di questo modello ne può esistere solamente una in tutto il mondo. Infatti, mai è stata costruita un’altra Porsche con queste caratteristiche.
Ma Porsche, che dal 2012 è completamente di proprietà di Volkswagen (in precedenza già azionista di minoranza), coniuga da sempre il suo carattere sportivo votato alla velocità con il più stretto senso di utilità. La dimostrazione è la Porsche 356 C cabriolet Polizei.
Come si evince dal nome, fu creata negli anni ’50 coniugando le caratteristiche sportive della Porsche con le esigenze della polizia tedesca. Quindi si implementò la macchina con lampeggianti, sirene e display luminosi.
L’obiettivo era quello di sostituire le motociclette in dotazione ai poliziotti, che erano sì più agili ma costringevano gli agenti a essere da soli e senza spazio utile per l’equipaggiamento, cosa che una macchina per natura già possiede. Senza dimenticare il fattore della sicurezza. Per guidare vetture come queste, i poliziotti dovevano frequentare, e superare, un corso di guida specifico.
Porsche: Il fascino senza tempo della 911
Fra le vetture Porsche una menzione speciale la merita la prima Porsche 911. Prodotta nel 1964 la “numero 57” è l’esemplare di 911 più vecchio che il museo possiede. Inoltre, questa vettura nacque con il nome 901, ma solo per poche settimane. L’esemplare in esposizione fu trovato nel 2014 abbandonato in un fienile. Ci vollero tre anni di restauro e lavoro per riportarla al suo originario splendore.
Il museo si snocciola passando fra i decenni e ripercorrendo le vittorie sportive della Porsche che fino a oggi ha conquistato più di 30mila trofei con una minoranza esposti proprio nell’esposizione di Stoccarda. E parlando di corse, va citata per forza di cose la Porsche 917 LH Coupé, una delle macchine più veloci mai viste a Le Mans, grazie alla sua velocità di punta, raggiunta nella galleria del vento, di ben 387 kmh. Nel 1967, proprio a Le Mans, Vic Elford (deceduto a marzo 2022) fu il primo pilota a rompere il cosiddetto muro del suono registrando un giro di pista con una velocità media di ben 240 kmh.
Porsche: il sodalizio vincente con la Formula 1
Si dice auto da corsa e si pensa alla Formula 1. Porsche si dedica ai motori turbo a sei cilindri su richiesta della McLaren che negli anni ’80 paga un certo ritardo sulla concorrenza. Tempo che viene riguadagnato grazie all’apporto di Porsche e alla McLaren TAG Porsche Formula 1, che dal 1983 vince 25 Gran Premi in quattro anni, portando Niki Lauda sul tetto del mondo, e poi Alan Prost per ben due volte. Stesso numero di volte in cui la McLaren vinse il titolo costruttori in quegli anni.
Dalle corse al grande schermo. Nel 2006 il film di animazione Cars, co-prodotto da Pixar e Disney, porta al cinema un’auto Porsche. Infatti, la Sally azzurra dalle grandi ciglia che si vede al fianco del protagonista Saetta McQueen, auto da corsa in cerca di ribalta, è proprio una Porsche 911 Carrera. La sua replica fisica è in esposizione nel museo di Stoccarda con tutti i particolari, anche il famoso tatuaggio che al cinema si vede sotto l’alettone posteriore. E si può guidare, visto che è dotata di un motore e di tutte le specifiche di una vera e propria automobile.
Prima di arrivare alle attrazioni presenti nel museo, come due simulatori di guida che permettono ai visitatori di scegliere la Porsche preferita e di guidarla su qualsiasi dei più famosi circuiti del mondo, ecco la Porsche 911 Turbo LEGO Big Brick. Il simbolo della Porsche che si coniuga così al marchio per antonomasia quando si pensa ai giochi per bambini.