L’NBA si avvicina a grandi passi verso l’Europa: il piano per sostituire l’Eurolega

La lega cestistica statunitense sta intrattenendo dialoghi direttamente con i club europei, alla ricerca della sostenibilità’ economica, per la formazione di una lega sotto la sua egida.

NBA Eurolega
le sirene dell'nba
Zach LeDay, Olimpia Milano (Image credit: Lega Basket A)

L’NBA osserva con attenzione gli ultimi sviluppi in Europa. Secondo quanto riportato da Meridian Sport, il piano che circola da circa vent’anni sulle scrivanie dei dirigenti statunitensi sembra più vicino che mai a veder luce.

Il massimo campionato cestistico al mondo starebbe intrattenendo dialoghi di alto livello direttamente con i club, bypassando FIBA ed Eurolega, per dare vita ad una nuova lega, contando anche sulle risorse del nuovo accordo sui diritti televisivi.

La situazione nel basket europeo è più caotica che mai, il movimento è segnato da forti divisioni interne e sullo sfondo c’è una battaglia legale con IMG, agenzia che gestisce i diritti dell’Eurolega.

NBA Eurolega – La sede delle Final Four tra Belgrado e Abu Dhabi

La media company che detiene il 45% dell’entità che gestisce i diritti commerciali della lega sarebbe infatti pronta ad adire alle vie legali qualora non venisse selezionata Abu Dhabi come località ospitante per le Final Four.

Al momento, Belgrado sembra essere favorita per l’assegnazione grazie all’esperienza maturata nell’organizzazione di grandi eventi sportivi, anche se la proposta della capitale emiratina di un accordo triennale dal valore complessivo di 75 milioni di euro pone di fronte ad un bivio la lega.

La decisione sembrava sarebbe dovuta arrivare nel board meeting del 12 novembre, ma sembra essere stata rimandata a data destinarsi, anche se si ritiene verrà presa a breve per non alimentare ulteriormente il clima di incertezze.

L’accordo che porterebbe il grande basket europeo nello stato del Golfo dovrebbe valere 20 milioni per l’anno corrente, secondo quanto riportato da SportBusiness, e farebbe così sfondare il muro dei 100 milioni di ricavi generati dalla competizione.

NBA Eurolega – Il rapporto con IMG

Questo scenario porterebbe al rinnovo automatico per altri 10 anni dell’accordo con IMG in scadenza nella stagione 2025/26, in quanto si attiverebbe la clausola di estensione in caso di raggiungimento della tripla cifra di fatturato nel 2024/25.

Il sodalizio con l’agenzia statunitense formato nel 2016 è stato fruttuoso: l’intervento di IMG ha infatti portato i ricavi della lega da 35 milioni di euro a stagione fino ai 95 attuali, con le stime che prevedono il raggiungimento di quota 120 milioni nel 2026, ultimo anno dell’intesa decennale.

Secondo i termini attuali dell’intesa, che verrebbero replicati in caso di prolungamento automatico, IMG ha corrisposto ai club di Eurolega un minimo di 363 milioni nel corso di 10 anni, portando la cifra annuale da 18 milioni nel 2015/16 a 30 nel 2016/17.

Inoltre, tutti i ricavi aggiuntivi generati dalla joint-venture vengono suddivisi in maniera paritaria, con i club che dovrebbero incassare un importo ulteriore compreso tra i 200 e i 250 milioni complessivamente nel decennio.

In questo contesto, l’Eurolega, pur riconoscendo i progressi sostanziali, sembra comunque essere orientata a riguadagnare autonomia strategica e gestire in maniera indipendente i propri diritti commerciali, ridimensionando il ruolo di IMG.

Per ottenere questo obiettivo bisognerà passare tuttavia da una negoziazione con l’agenzia, che al momento ha il coltello dalla parte del manico grazie alla clausola di rinnovo automatico, seppur non sembra intenzionata a proseguire l’accordo in un clima di mancanza di reciproca soddisfazione.

Il potenziale economico del basket europeo

Nonostante gli eventi progressi in termini di risultati finanziari, l’NBA ritiene che sia enorme il potenziale generabile nel Vecchio Continente, e anche i club non sono pienamente soddisfatti dei proventi rispetto all’enorme mole di investimenti.

Il basket al momento non è auto sostenibile, e i club si appoggiano a fonti di sostegno aggiuntive rispetto a quanto sono in grado di generare autonomamente, non essendo in grado di coprire le spese elevate.

Real Madrid e Barcellona sono infatti dipendenti dalle risorse trasferitegli dalle squadre calcistiche della polisportiva; l’Olimpia Milano, l’Efes Anadolu e l’AS Monaco fanno affidamento ai rispettivi main sponsors, mentre la Stella Rossa e il Partizan Belgrado sopravvivono grazie agli aiuti statali.

Seppur si prospetta un salto di qualità dal punto di vista economico, l’opzione di associarsi all’NBA non è sicuramente priva di insidie: uno dei moventi per l’espansione è infatti da ricercare nella inadeguatezza della G-League come fucina di talenti per la lega maggiore.

In questo senso, affiliarsi all’NBA potrebbe significare per i club europei aumentare il rapporto di subalternità con la lega statunitense, che vorrebbe intensificare i legami con quello che è sicuramente un terreno fertile per lo sviluppo di giocatori di primo piano, come Nikola Jokic, Luka Doncic e Giannis Antetokounmpo.

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