A volte ritornano: Lindsey Vonn rientra in pista puntando Milano Cortina 2026: i precedenti illustri

La campionessa statunitense ha annunciato il suo ritorno, con il primo appuntamento in calendario rappresentato dalla Coppa del Mondo che si disputerà in casa, con lo sguardo rivolto verso i Giochi del 2026.

Lindsey Vonn Ritorno
rientro inatteso
Lindsey Vonn (Photo by: EXPA/ Johann Groder / Insidefoto)

Lindsey Vonn rientra in pista. Dopo aver appeso sci e scarpini al chiodo nel 2019, la campionessa ha annunciato il ritorno all’età di quarant’anni, pronta a rappresentare gli Stati Uniti nelle prossime competizioni.

Vonn ha comunicato la decisione al New York Times, apparsa anche in un comunicato della federazione degli sport invernali statunitense che accoglie a braccia aperte la sua fuoriclasse.

Il ritorno ha sorpreso il mondo dello sport, non solo per l’età avanzata ma anche per le ragioni del ritiro, causato dai problemi mai risolti al ginocchio destro, danneggiato a più riprese da una serie di incidenti ad alta velocità e mai guarito completamente nonostante una serie di interventi chirurgici.

Ad aprile Vonn si è sottoposta ad un ulteriore operazione, in seguito alla quale il ginocchio sembra aver dato segnali positivi nei mesi di allenamento successivi all’intervento.

«Tornare a sciare senza dolore e’ stato un percorso incredibile – ha dichiarato Vonn -. Non vedo l’ora di tornare con lo Stifel U.S. Ski Team e di continuare a condividere la mia conoscenza di questo sport con queste compagne incredibili».

Lindsey Vonn Ritorno – L’obiettivo Milano Cortina

I primi appuntamenti insieme alle compagne del Team USA sarà a stretto giro di posta dall’annuncio: Vonn punta, infatti, a partecipare alla Coppa del Mondo – in cui la sua prima vittoria è arrivata esattamente 20 anni fa – a Beaver Creek in Colorado, dove il 14 dicembre si terrà la gara di discesa mentre il giorno successivo andrà in scena il Super-G.

Ma il vero obiettivo della campionessa, considerando che la manifestazione arriverà a poco più di un anno di distanza, dovrebbe essere Milano Cortina 2026, che potrebbe essere la sua quinta partecipazione olimpica e rappresenterebbe l’ultimo acuto di una carriera straordinaria.

Il punto massimo è stato sicuramente l’oro nella discesa libera ai Giochi Invernali di Vancouver 2010. Nella stessa edizione è arrivato il bronzo del Super-G, mentre nel 2018 a Pyeongchang ha ottenuto la terza piazza sempre nella discesa.

Ma la dimensione incredibile dell’atleta la danno i risultati in Coppa del Mondo, con 137 podi di cui 82 vittorie che le sono valse quattro Coppe del Mondo generali e 16 di specialità oltre ad otto medaglie ai Mondiali, di cui due ori arrivati entrambi nel 2009 a Val-d’Isère in Francia.

Lindsey Vonn Ritorno – I rientri nel tennis e nel basket

Il ritorno di Lindsey Vonn, per quanto inatteso, non è l’unico esempio di un atleta che decide di abbandonare il ritiro e riprendere la carriera da dove l’aveva interrotta, come riporta l’agenzia Adnkronos.

Nel tennis, un caso rilevante è quello di Bjorn Borg, che con undici titoli Slam si ritirò per la prima volta nel 1983, dopo la sconfitta nella storica finale dello US Open del 1981 contro il rivale John McEnroe.

Dopo quel match, Borg iniziò infatti a partecipare a sempre meno tornei fino al ritiro ufficiale, per poi tornare nel 1991 senza però riuscire a vincere nemmeno un incontro, e due anni dopo salutò definitivamente il tennis giocato.

Il ritorno più celebre e iconico nello sport resta comunque quello di Michael Jordan: dopo aver conquistato tre titoli NBA e altrettanti premi MVP con i Chicago Bulls, il giocatore considerato il più grande di tutti i tempi scelse nel 1993 di lasciare il basket per dedicarsi al baseball.

Jordan fu così ingaggiato dai Chicago White Sox, una delle principali squadre della Major League Baseball, ma la sua carriera in questo sport non fu fortunata e durò solo un anno e mezzo. MJ rientrò quindi in NBA con il famoso messaggio I’m back e vinse altri tre campionati con i Bulls.

Il ritorno dei piloti di Formula 1 e dei campioni di boxe

Anche la Formula 1 è stata teatro di grandi ritorni: prima Michael Schumacher, leggendario pilota Ferrari e sette volte campione del mondo, che si ritirò nel 2006 per poi tornare nel 2010 con Mercedes, anche se senza grandi risultati, fino al ritiro definitivo due anni dopo.

Fernando Alonso si ritirò per la prima volta nel 2018, dopo due titoli mondiali conquistati, ma fece un ritorno inaspettato nel 2021 con Alpine, per poi passare in Aston Martin, con cui ha recentemente firmato un rinnovo pluriennale.

Leggenda della boxe, anche George Foreman si ritirò due volte. Durante la sua carriera vinse 76 incontri su 81, con la prima delle sue cinque sconfitte subita per mano di Muhammad Ali.

Fu due volte campione dei pesi massimi e, nel mezzo, rimase lontano dal ring per circa dieci anni. Dopo una sconfitta contro Jimmy Young, Foreman attraversò una fase difficile, segnata dalla depressione, da cui riuscì a uscire anche grazie alla fede.

Così, nel 1987, a 38 anni, Foreman tornò sul ring e, sette anni più tardi, all’età di 45 anni, riconquistò il titolo. Anche Muhammad Ali tentò un ritorno nel 1980, con l’obiettivo di riconquistare il titolo contro Larry Holmes, ma senza successo.

Queste storie alimentano le speranze di Mike Tyson, che, a 58 anni, si prepara a tornare sul ring, in diretta su Netflix, per affrontare Jake Paul nella notte di sabato 16 novembre.