«3,1 milioni i praticanti di tennis, ai quali vanno aggiunti più di un milione di giocatori di padel». Questi i numeri del movimento secondo un’indagine effettuata nel 2021, prima che esplodesse l’effetto Sinner, dichiara Angelo Binaghi alla Gazzetta di Parma.
Le cifre sono tuttavia in continua evoluzione e pongono il tennis al centro dell’ecosistema sportivo italiano: «entro l’anno taglieremo il traguardo del milione di tesserati. Oggi siamo molto vicini ai 5,3 milioni di praticanti stimati per il calcio».
Il vertice del tennis italiano ci tiene a sottolineare come il movimento italiano sia profondo e strutturato, e che dietro a Sinner c’è una forte base: «il mondo guarda con ammirazione il fatto che abbiamo sette giocatori nei primi 50, molti di loro giovanissimi, tra 21 e 23 anni, e nel panorama femminile Jasmine Paolini è salita al numero 4 del ranking Wta, poi ci sono due medaglie conquistate alle Olimpiadi».
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Binaghi Tennis Italia – I frutti di un lungo percorso
L’Italia sta raccogliendo i frutti di un lavoro di profonda ristrutturazione del sistema e di un percorso di riforme e investimenti avviato oltre vent’anni fa: «I risultati di vertice del nostro tennis sono stati una crescita costante di medio-lungo periodo. C’è obiettivamente alle spalle un percorso di lungo periodo che parte dal 2001, un percorso di crescita sana e costante del tennis in Italia sia dal punto di vista economico, partito dal risanamento della Federazione e degli Internazionali a Roma, sia dal punto di vista tecnico, sia – soprattutto – in termini di popolarità».
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, l’anno è iniziato con la vittoria degli azzurri in Coppa Davis, è proseguito l’exploit di Jannik Sinner che ha vinto due Grandi Slam e sette tornei in totale e ha scalzato Novak Djokovic sul trono di numero uno del ranking ATP.
Una pagina di storia è sicuramente rappresentata dalle due medaglie olimpiche di Parigi 2024, con il medagliere a secco da cent’anni, tra cui il primo oro nella disciplina, infine Jasmine Paolini in top five e per chuidere in bellezza le ATP Finals a Torino, in cui si va verso il rinnovo: «Sono convinto che riusciremo a vederle confermate in Italia fino al 2030»
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Binaghi Tennis Italia – I margini di crescita e il movimento femminile
Secondo il presidente, ci sono tutte le condizioni per consolidare questo processo di crescita: «Sono convinto che continueremo a crescere, ce lo dice la storia, con il precedente della vittoria in David nel 1976, ce lo dice il sistema che oggi è sano e unito sia dal punto di vista politico che tecnico. Ce lo dicono l’entusiasmo che riscuotono gli Internazionali a Roma e ora le Atp Finals di Torino, già sold out. Ce lo dice la catena di controllo della Federazione che è più snella e operativa di altri sport che fanno i conti con meccanismi più frammentati».
Il lavoro da fare tuttavia non è esaurito, e il presidente in tal senso rimarca come nel caso del femminile ci siano ancora ampi margini di miglioramento per poter diventare strutturalmente competitivi a livello internazionale: «Per le nostre giovani è ancora presto, è vero che siamo vicecampioni del mondo nella Billie Jean King Cup, ma non abbiamo ancora una generazione fra i 21 e i 23 anni così numerosa e forte come tra gli uomini. Stiamo però lavorando alacremente dietro le quinte, da poche settimane Roberta Vinci è entrata nel settore tecnico e sono certo che il suo ingresso è un valore importante».