Un trimestre all’insegna delle Olimpiadi. Nei mesi da luglio a settembre, l’economia francese ha beneficiato di una spinta positiva legata ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, facendo segnare una crescita del PIL dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, un’accelerazione rispetto al +0,2% registrato tra aprile e giugno. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Sole 24Ore.
Questo incremento, secondo l’Insee (Institut national de la statistique et des études économiques), è in buona parte attribuibile ai ricavi generati dai biglietti venduti e dai diritti di diffusione televisiva.
Entrambi, secondo i criteri di contabilità nazionale, sono considerati nei conti economici solo nel momento dell’effettiva realizzazione degli eventi sportivi.
Nel dettaglio, l’impatto dei Giochi si riflette in modo evidente sull’andamento di alcuni settori chiave. I servizi alle famiglie, che includono eventi sportivi e attività ricreative, hanno registrato una crescita del 3,5% nel terzo trimestre, in netto aumento rispetto al +0,2% del secondo trimestre.
Anche il comparto della comunicazione e informazione, fortemente influenzato dai diritti di trasmissione televisiva, ha mostrato un aumento del 2,3% (+1,1% nel trimestre precedente).
PIL Francia Olimpiadi – Il dato contrastante del turismo
Sorprendentemente, l’attività di alberghi e ristoranti ha mostrato una decelerazione, con un incremento limitato allo 0,2% rispetto al +0,7% del secondo trimestre.
Anche i servizi di trasporto e il settore del commercio hanno subito rallentamenti, registrando rispettivamente un -0,6% e un -0,4%. Questa frenata potrebbe riflettere l’adattamento di questi settori all’afflusso di turisti e visitatori, che ha probabilmente raggiunto un picco massimo prima dell’inizio delle Olimpiadi.
Dai ricavi fino al budget organizzativo: tutti gli economics di Parigi 2024
PIL Francia Olimpiadi – Consumi interni e rapporto import-export
Sul lato della spesa, il PIL francese ha beneficiato di un aumento dei consumi interni, che sono saliti dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, un netto miglioramento rispetto alla stabilità (0%) registrata tra aprile e giugno.
Tuttavia, gli investimenti hanno continuato a calare, con una diminuzione dello 0,8%, in aumento rispetto al calo più contenuto (-0,1%) del secondo trimestre.
Anche il commercio estero ha avuto un ruolo nella crescita del PIL, ma solo perché il calo delle importazioni (-0,7%) è stato più pronunciato rispetto a quello delle esportazioni (-0,5%): questo ha permesso un contributo netto positivo del commercio estero alla crescita complessiva.
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