Superlega volley: il budget complessivo sfiora i 60 milioni annuali per i 12 club

La massima lega di volley sta riscontrando un crescente interesse tra gli appassionati, con 550mila presenze nelle arene nel corso dell’ultima stagione.

Superlega volley budget
volley in crescita
Massimo Righi (Image credit: Lega Volley A)

Il budget dei 12 team di Superlega sfiora i 60 milioni annuali. Questo quanto emerge dai dati riportati da Il Sole 24 Ore, che stima un budget medio intorno ai 4,5 milioni, che per i top club supera i sette milioni.

Nel 2023 il fatturato della Superlega nel suo complesso è cresciuto del 15% rispetto alla stagione precedente, con una parallela riduzione del peso dal sostegno delle proprietà grazie ad un’efficace diversificazione delle linee di ricavo.

Per consolidare questo trend la Lega ha in serbo una serie di iniziative volte a fortificare il brand del campionato, partendo dall’aspetto grafico e di user experience con il restyling del sito e del logo della Lega.

«Non si tratterà di un semplice ritocco estetico – ha spiegato Massimo Righi, presidente e ad delle Lega Pallavolo Serie A -. Abbiamo voluto metterci in discussione e ci siamo interrogati su come e dove potevamo migliorare, per creare più valore per tutti gli stakeholders. Più che il prodotto pallavolo, che gode di ottima salute, è emersa l’esigenza di mettere al centro le “persone”, con un’attenzione più spiccata da riservare a spettatori e sponsor».

Superlega volley budget – La strategia della Lega

Allo stesso tempo, la strategia va in direzione di una sempre maggiore internazionalizzazione con la volontà parallelamente di intercettare nuovi segmenti demografici, con particolare attenzione verso i giovani.

«Abbiamo il bisogno di essere più vicini alle nuove generazioni per aprirci a un pubblico diverso da quello che tradizionalmente segue il volleyprosegue Righi –.In questo senso, ad esempio cercheremo di coinvolgere i più giovani e saremo più presenti sui social e su Tik Tok per parlare di pallavolo con i loro linguaggi»

Superlega volley budget – Il pubblico da casa

La crescita del volley italiano è visibile anche guardando ai numeri relativi al pubblico che frequenta i palazzetti e agli spettatori che godono delle gare da remoto attraverso le varie opzioni disponibile.

Guardando alla televisione di stato, nella scorsa annata i match della Superlega su Raisport hanno registrato una media di oltre 150mila spettatori, in significativo aumento rispetto ai numeri del 2013/14 in cui non si raggiungeva soglia 100mila.

Nella stagione 2024/25 oltre alla Rai, le partite della Superlega sono visibili anche su Dazn, che, potendo disporre anche dei diritti della Serie A femminile e delle coppe europee, disponibili anche su Sky, ha predisposto un canale verticale dedicato esclusivamente al volley.

La copertura dei broadcaster è poi completata dall’opzione streaming tramite Vbtv: «A tal proposito – spiega il presidente della Lega – visti i buoni risultati, abbiamo deciso di confermare l’accordo con Volleyball World e di allineare i contratti relativi ai diritti domestici e internazionali, che includono anche il betting, in modo che possano valere in entrambi i casi per un arco decennale, fino al 2034».

L’affluenza nei palazzetti e il nodo impianti

Per quanto concerne le presenze dal vivo, la stagione passata ha visto oltre 550mila spettatori che hanno assistito a 190 match distribuiti tra la regular season e i play-off, oltre a Coppa Italia e Supercoppa.

L’incasso complessivo al botteghino per le 12 formazioni è stato pari a 5,3 milioni, a fronte di un’affluenza media di 2.902 spettatori con ricavi per gara pari a circa 28mila euro.

Rimangono difficoltà sul fronte degli impianti, che costituiscono un forte ostacolo alla crescita del movimento: «Se è difficile immaginare la realizzazione di nuove arene dedicate alla pallavolo – conclude Righi – sarebbe importante migliorare lo status quo per favorire l’esperienza degli spettatori e offrire più qualità sotto tutti i punti di vista, dall’hospitality alla ristorazione, dalle luci alla musica, dalla viabilità ai parcheggi. Purtroppo all’orizzonte non si vedono segnali positivi in questa direzione»

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