Milano Cortina 2026, l'approccio sostenibile dei Giochi italiani

L’attenzione all’impatto ambientale è una delle parole d’ordine: gli impianti che ospiteranno le gare resteranno a disposizione anche a Olimpiadi concluse, con focus sui principi di economia circolare.

Milano Cortina sostenibilità
AMBIENTE ED ECONOMIA CIRCOLARE
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La tappa territoriale del Forum per lo sviluppo sostenibile, dedicata al rapporto tra ambiente, sport e turismo, si è tenuta la settimana scorsa a Sondrio, nel cuore della Valtellina.

L’occasione è stata propizia per avere un quadro complessivo dei lavori in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. Come ogni altro grande evento sportivo, le Olimpiadi invernali sono un’occasione per gli organizzatori di mostrare gli standard di costruzione e gestione di impianti sportivi. Al tempo stesso, pubblico e addetti ai lavori possono constatare aspetti positivi ed eventuali ritardi nell’organizzare un evento di impatto globale.

«Le Olimpiadi invernali stanno tracciando un nuovo standard di attenzione alla sostenibilità negli eventi sportivi e nelle infrastrutture» sono state le parole di Antonio Maione, assessore Ambiente e Clima per Regione Lombardia.

Infrastrutture e legacy: impianti nuovi a lunga scadenza

Come già visto per i recenti Giochi di Parigi 2024, uno degli aspetti fondamentali nell’organizzare questi eventi sta nella ricerca dell’equilibrio tra infrastrutture e ambiente circostante. Quanto più il loro impatto è limitato, tanto più l’integrazione delle nuove costruzioni sul territorio sarà facile.

In tal senso, la scelta di optare per impianti già esistenti, o comunque per infrastrutture che possano avere una vita utile anche dopo l’evento per cui sono costruite resta una priorità. Le Olimpiadi dell’estate scorsa hanno registrato un ottimo risultato sul tema, avendo attinto in massima parte a strutture già esistenti, con solo due nuovi impianti costruiti per l’occasione.

In questo senso, i Giochi di Milano e Cortina si inseriscono nello stesso solco: il capoluogo lombardo ospiterà il Villaggio Olimpico, che sorgerà da un’opera di riqualificazione dello scalo ferroviario di Porta Romana e resterà in eredità come studentato per i giovani universitari della città.

Al tempo stesso, il nuovo Palazzo dello Sport, in costruzione nel quartiere di Santa Giulia, rimarrà a disposizione per ospitare eventi sportivi e concerti, potendo contare su una capacità di circa 16mila persone. Infine, i padiglioni della Fiera di Rho saranno oggetto di una profonda ristrutturazione per ospitare il nuovo Milano Ice Park.

Non mancano poi le strutture già esistenti: è il caso dello Stadio Meazza che ospiterà la cerimonia di apertura o del Forum di Assago, sede delle gare di pattinaggio di figura e short-track.

La logica adottata si pone un unico obiettivo: che l’impianto sia di nuova costruzione, o che necessiti solo di qualche ritocco, il suo utilizzo non dovrà essere limitato alle settimane di gare a cinque cerchi (i giochi olimpici si terranno dal 6 al 22 febbraio, quelli paralimpici dal 6 al 15 marzo), ma resterà a disposizione del territorio, garantendo la sostenibilità dell’intervento, anche economico, nel lungo periodo.

Impianti “naturali” e turismo eco-sostenibile

L’attenzione all’impatto ambientale ha un’importanza ancora maggiore se il territorio considerato non ospita una metropoli, bensì paesaggi montani tra i più belli del mondo.

L’Olympia delle Tofane a Cortina e la Pista Stelvio di Bormio saranno teatro delle gare di slalom e discese, dopo che per decenni hanno ospitato gare di coppe del mondo di sci alpino. Piste iconiche che continueranno a esercitare il loro fascino anche dopo i Giochi del 2026.

La prevedibile affluenza di turisti e appassionati introduce un tema di analoga importanza: l’attenzione all’economia circolare e a forme di turismo a basso impatto ambientale.

«La transizione verso la sostenibilità – ha sottolineato Maione – non è un tema solo ambientale, ma riguarda tutti gli aspetti del nostro sistema di vita. Per la tappa valtellinese del forum abbiamo scelto un taglio che risponde a una forte vocazione della Valtellina. Sport e turismo sono temi che incontrano la questione della sostenibilità in molti punti».

«Un turismo che limita l’impatto sul territorio – ha concluso – è la chiave per una crescita sostenibile. L’economia circolare rientra in questa visione come un potente strumento per ridurre gli impatti delle attività senza limitarne il valore; favorisce le produzioni locali e l’indipendenza da materie prime importate, creando posti di lavoro sul territorio».

Come già visto per altre competizioni fortemente connesse con il territorio ospitante – si pensi alle corse a tappe ciclistiche – l’opportunità di questi eventi per la comunità locale è duplice: ospitare visitatori da ogni parte del mondo e al tempo stesso mostrare le ricchezze del territorio e le specialità nei campi della manifattura, dell’enogastronomia e dei servizi.

Nel frattempo, i lavori preparativi per i Giochi avanzano, e nei giorni scorsi si è aperta anche la fase di registrazione per l’acquisto di biglietti.

La grande macchina organizzativa è in piena attività. Oltre a essere l’evento sportivo per eccellenza, l’Olimpiade è una vetrina per comunità e territori che si presentano al mondo: farlo in maniera moderna ed efficiente è il miglior biglietto da visita possibile.

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