Cisalfa, da realtà italiana a gruppo europeo: obiettivo di fatturato ad 1 miliardo

Le acquisizioni in Germania proiettano il gruppo verso una dimensione sempre più internazionale: in Italia debutta il format Intersport Superstore

Cisalfa internazionalizzazione
crescita oltre confine
Image credit: Cisalfa Media

Cisalfa Group punta all’internazionalizzazione. Il retailer italiano di abbigliamento e accessori per lo sport e il tempo libero ha avviato il processo di espansione fuori dai confini nazionali con due acquisizioni in Germania.

La prima in ordine cronologico è stata quella di Sport Voswinkel GmbH lo scorso novembre, seguita da Sportscheck GmbH a giugno, azienda che è stata rilevata nel corso delle procedure concorsuali., La Germania si è dunque affermata come mercato di primaria importanza per Cisalfa, con il gruppo che è diventata in poco tempo primo per vendite all’interno del territorio.

«Diventare internazionali è un cambio culturale che sta coinvolgendo tutta l’azienda – ha dichiarato Boris Zanoletti, direttore generale di Cisalfa Group, al Corriere della Sera. Puntiamo a far crescere rapidamente il fatturato e la redditività delle nostre società, perché Sport Voswinkel e Sportscheck diventino primi nel mercato tedesco, la prima in un ambito sportivo e tecnico, la seconda in un posizionamento premium anche con del lifestyle. Non apriremo negozi Cisalfa Sport in Germania ma introdurremo anche qui parte del nostro business model, a cominciare da prodotti delle nostre marche».

In seguito al consolidamento delle due società nel perimetro del gruppo, ora complessivamente la conglomerata vanta oltre 240 negozi (più di 160 in Italia e circa 80 in Germania) e 300 mila metri quadrati di superficie di vendita in cui trovano spazio più di 270 brand ripartiti dalle sette società che la compongono.

L’obiettivo è superare i ricavi del 2023, che si sono attestati sopra i 700 milioni di euro, per raggiungere la cifra tonda del miliardo. Il piano strategico a medio termine si focalizza sul creare una rete europea dello sport, facendo leva su una piattaforma logistica comune con le due nuove aziende tedesche.

Le complessità in termini di gestione societaria portano alla necessità di intervenire in termini di governance del gruppo, apportando una serie di modifiche nel cda della capogruppo e nelle controllate.

In questo quadro il controllo è saldo nelle mani della famiglia Mancini, con i cambiamenti volti a rendere più efficaci le comunicazioni intersocietarie nell’ottica di una gestione improntata all’internazionalità.

«Eravamo una grande realtà italiana e adesso siamo diventati europei, abbiamo sparigliato le carte e ora risultiamo interessanti come azienda che “compra altre aziende”. Il telefono continua a squillare – aggiunge Zanoletti -. Abbiamo un piano ben strutturato e siamo sempre aperti a valutare e cogliere opportunità, in Europa o in Italia, un mercato che non ha ancora vissuto la concentrazione e dove vedo spazio».

Cisalfa internazionalizzazione – Quotazione in borsa

La recente fase di vivacità sul mercato ha fatto riemergere le indiscrezioni rispetto ad una quotazione in Borsa, che sarebbe strumentale a raccogliere risorse che possano consentire al management di perseguire i piani di crescita aziendale.

La data da cerchiare in rosso sarebbe il 2025, con gli advisor a supporto dell’operazione che sarebbero già stati individuati: «è un vecchio sogno del nostro fondatore Vincenzo Mancini, ci abbiamo provato negli anni Duemila – ha commentato il dirigente –. Per adesso non c’è niente di definito. Il tema potrebbe tornare sul tavolo».

Cisalfa internazionalizzazione – Il finanziamento delle acquisizioni

In attesa delle risorse proveniente dal mercato dei capitali, a fianco di Cisalfa nelle operazioni tedesche hanno svolto un ruolo chiave Unicredit e Cdp, che hanno concesso un finanziamento volto a garantire la liquidità necessaria.

Al contempo, non è mancato il contributo di Sace che ha fornito una garanzia finanziaria dedicata per la parte destinata all’internazionalizzazione pari a 115 milioni di euro.

«Siamo in una fase di forte consolidamento del mercato, bisogna saperla interpretare perché prima o poi si fermerà – sostiene Zanoletti–. Se è vero che siamo sempre cresciuti per acquisizioni, oggi giochiamo un altro campionato: siamo proiettati in avanti per proseguire lo sviluppo. L’obiettivo ora è massimizzare le sinergie tra le società, rilanciare ed espandere le aziende tedesche, sempre con attenzione all’omincanalità».

Cisalfa internazionalizzazione – I piani in Italia

Nonostante l’azienda stia dedicando energie e risorse oltre i confini europei, la testa del gruppo resta salda in Italia, a Curno, vicino Bergamo, sede storica del quartier generale.

A testimonianza di ciò, uno dei principali progetti che l’azienda sta intraprendendo è legato al format Intersport Superstore, una catena di negozi sportivi multi-brand di ampia metratura.

Intersport dovrebbe essere strumentale ad allargare i segmenti di clientela serviti dal gruppo, che con i negozi Cisalfa Sport si rivolge ad una fascia premium, e che ora punta a fare concorrenza diretta a Decathlon, grazie ad una maggiore attenzione alla convenienza.

«Abbiamo già aperto due negozi in Friuli-Venezia Giulia e Lazio, è in arrivo un altro nel Nord Italia entro l’anno – spiega il manager -. Si tratta di un format per noi nuovo, un brand da far crescere e curare, ha logiche molto vicine a quelle della grande distribuzione organizzata e basa la sua redditività sulla capacità di intercettare clienti. Continueremo a investire con nuove aperture».

Il progetto sta vedendo un significativo stanziamento di risorse da parte della proprietà, con 240 assunzioni e 6,5 milioni di euro di investimenti già effettuati. In piano si punta a 15 negozi coperti da una dotazione di personale di 900 unità, per un totale di 25 milioni di investimenti e 170 milioni di fatturato entro il 2028.

I trend settoriali e le sfide

Una delle principali tendenze che sta pervadendo il settore è legata allo sport all’aperto: «un trend che resiste dal Covid in avanti – commenta Zanoletti-. Running, outdoor e il comparto del travel sono le conferme del 2024, anno che non ha ancora visto l’effetto Sinner sul tennis e che ha vissuto la grande delusione degli Europei».

I dividendi dei Giochi Olimpici invece cominciano a dare i loro frutti: «gli eventi dal vivo hanno sempre una ricaduta sui retailer – conferma il dg di Cisalfa-. Le Olimpiadi avranno un impatto più forte in Francia, ma ci aspettiamo un effetto anche sui ragazzi nel “back to school”, a settembre, in seguito ad un 2023 con consumi ancora altalenanti».

Un’altra sfida è sicuramente legata agli effetti del cambiamento climatico rispetto alla logistica, che pone un dilemma sulle politiche di prezzo «l’effetto del climate change rende difficile la gestione del magazzino e delle collezioni, noi abbiamo sacrificato la marginalità per spingere i consumi – conclude Zanoletti -. Ora aspettiamo i Giochi invernali del 2026 e il loro traino: ci faremo trovare pronti».