One step at a time, un passo alla volta. La roadmap del commissario NBA Adam Silver ha delineato un corso di eventi sequenziale rispetto alle tematiche che riempiono la sua scrivania.
Dopo aver archiviato, a meno di colpi di scena, la questione dei diritti TV, affidati al terzetto ESPN, NBC e Amazon Prime, ora è tempo di guardare al processo di espansione della lega, accantonato solo momentaneamente dal dirigente statunitense.
Il nuovo accordo definisce la dimensione economica complessiva del campionato, e consente ai proprietari delle franchigie di calcolare con precisione l’effetto economico dei nuovi entranti sulla loro quota dei ricavi in comune.
Considerando il valore complessivo del contratto, che si attesta a 70 miliardi di euro nel corso di 11 anni, le 30 franchigie si spartiranno un importo di 6,37 miliardi a stagione
L’expansion fee
Avere a disposizione questo dato consente dunque di calcolare l’expansion fee, ovvero il contributo una tantum che viene richiesto ai team che desiderano partecipare alla competizione.
Secondo le indiscrezioni della stampa specialistica, la cifra richiesta dovrebbe superare i 3,67 miliardi, andando a generare un introito aggiuntivo per le squadre sfuggendo al meccanismo di ripartizione con i giocatori.
La cifra dovrebbe essere in grado di compensare il costo che i proprietari sosterrebbero nell’incremento da 30 a 32 del numero di partecipanti alla suddivisione del fatturato.
NBA espansione – Le città favorite: Seattle
Adam Silver non ha fatto mistero che le favorite, nonostante manifestazioni di interesse ricevute da tutti gli Stati Uniti ed oltre, siano Seattle e Las Vegas.
Seattle avrebbe l’occasione di riportare il grande basket in città, ridando vita ai Sonic, scolpiti nella memoria degli abitanti della metropoli.
Le cittadine possono contare su un importante alleato, Tim Leiweke, co-fondatore di Oak View Group (OVG), che può contare su un rapporto privilegiato con il commissario e con l’NBA.
Nella metropoli dello stato di Washington l’imprenditore ha guidato il processo di ristrutturazione della KeyArena, trasformata grazie ad un investimento di 1,06 miliardi di euro nell’attuale Climate Plesge Arena.
L’offerta per stabilire una franchigia a Seattle sarebbe capitanata dai proprietari dei Seattle Kraken, David Bonderman con la figlia Samantha Holloway a capo di un pool di investitori.
Holloway potrebbe coinvolgere Ackerley Sports Group, storico proprietario dei Sonic e ora parte della compagine azionaria dei Kraken, oltre al ceo di Amazon Andy Jassy e al produttore di Hollywood Jerry Bruckheimer, anche lui parte degli investitori nella franchigia di hockey.
Per arrivare preparati al momento opportuno, Halloway ha creato una società controllante dei Kraken attraverso la quale può esplorare ulteriori opportunità di investimento.
NBA espansione – Le città favorite: Las Vegas
Allo stesso tempo Tim Leiweke, fratello del ceo dei Kraken Tod, ha puntato le sue mire immobiliari su Las Vegas, con un investimento da 9,2 miliardi nell’area che comprende hotels e una arena NBA da 20mila posti.
Il progetto deve ancora decollare anche per via della serrata competizione capitanata dal gruppo guidato dalla società di Real Estate LXVP, in prima fila tra i soggetti interessati a stabilire una franchigia nella città.
La concorrenza è folta di nomi di spessore: Red Bird tramite il suo volto di spicco LeBron James sta esplorando la fattibilità dell’affare, le indiscrezioni hanno riportato anche di un sondaggio di RedBull, sempre alla ricerca di opportunità per allargare il suo impero.
Anche l’iconico cestista Shaquille O’Neal aveva manifestato il suo interesse, sia attraverso una collaborazione con LeBron che eventualmente proseguendo in maniera autonoma.
Red Bull sfida RedBird: al vaglio l’offerta per una franchigia NBA a Las Vegas
NBA espansione – Le tempistiche dell’ammissione
Una decisione importante da prendere per gli organizzatori è se ammettere una coppia di squadre contemporaneamente oppure scaglionare l’ingresso in due momenti diversi.
L’orientamento generale delle franchigie sembra propendere per la prima ipotesi, al fine di garantire un equo bilanciamento a livello di composizione dei gironi e calendario.
D’altro canto, questa ipotesi si scontra con la disponibilità di infrastrutture adeguate alla competizione: Seattle può contare su un’arena immediatamente pronta, mentre Las Vegas dovrebbe costruirla da zero.
Le regole sulla multiproprietà
Un ulteriore aspetto legato alle tempistiche riguarda la famiglia Halloway e le quote possedute nei Boston Celtics dal padre di Samantha, David Bonderman.
Lo statuto dell’NBA proibisce infatti di detenere contemporaneamente capitale azionario in due società partecipanti alla lega.
In tal senso, la vendita annunciata della franchigia del Massachusetts capita a fagiolo, rappresentando l’occasione perfetta per disinvestire la partecipazione di minoranza e liberarsi dell’ostacolo normativo.
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