La MotoGP sbarca al Mugello: ecco quanto vale il Gp d’Italia

Il circuito toscano, di proprietà Ferrari, che è casa del Gp d’Italia dal lontano 1994, si preannuncia come un appuntamento imperdibile, sia per i piloti che per il territorio.

Pecco Bagnaia_Ducati Lenovo Team
L'impatto fuori e dentro il circuito
Credit image: DPPI/Panoramic/Insidefoto

Jorge Martin ancora in vetta al Mondiale ma incalzato da un Pecco Bagnaia arrembante. E ancora Marc Marquez sempre più a suo agio come pilota Ducati a sparigliare le carte fino ad arrivare a Enea Bastianini che deve dimostrare gara dopo gara che merita di restare in sella alla rossa ufficiale di Borgo Panigale anche per la prossima stagione. Senza dimenticare il rookie Pedro Acosta e i tanti “outsiders”, se così si possono chiamare i piloti in grado di guidare oltre i 350kmh la regina delle due ruote.

La MotoGp sbarca al Mugello per il Gp d’Italia per una nuova tappa di un campionato che conferma sempre più il suo dna adrenalinico e imprevedibile, dove si sa “quando” partono i weekend di gara ma non “come” finiscono.

Il circuito toscano, di proprietà Ferrari, che è casa del Gp d’Italia dal lontano 1994, si preannuncia quindi come un appuntamento imperdibile, dove niente è scontato e tutto è possibile.

MotoGp Mugello quanto vale: una sfida nella sfida

Per i piloti il Mugello è una prova sfidante, dove la velocità la fa da padrona (con il record all time di 366 kmh alla fine del rettilineo raggiunto da Brad Binder nel 2023), con curve cieche e rapide e cambi di pendenza a combinare un pacchetto adrenalinico che rende il circuito uno dei preferiti del calendario mondiale.

Va da sé che vincere al Mugello non pesa solo in ottica mondiale ma regala un alloro in più che i piloti possono mettersi al petto.

Lo sa bene Pecco Bagnaia che è salito sul primo gradino del podio nelle ultime due edizioni ma che ha ancora molto da fare per raggiungere il record del “Dottore”, nonché suo maestro – come degli altri talenti della VR46 Academy – ossia Valentino Rossi, che detiene il primato assoluto di 7 vittorie consecutive – dal 2002 al 2008 – nonché il record complessivo di vittore sul tracciato toscano (non a caso chiamato dai tifosi di Valentino, “Mugiallo”).

Ed è proprio con il Dottore che non solo i piloti ma anche il circuito stesso deve fare i conti.

Dopo l’edizione 2020 cancellata e quella del 2021 a porte chiuse, la prima edizione con il pubblico del 2022 è stata considerata un flop in termini di affluenza.

MotoGp Mugello quanto vale: i record del “Dottore”

Il Valentino Rossi che muoveva la marea gialla di tifosi si era ritirato la stagione precedente e il duello tra Bagnaia e Fabio Quartararo non era ancora entrato in quella tensione agonistica che avrebbe poi caratterizzato la stagione 2022.

Risultato: poco più di 74mila presenze in tutto il weekend di gara e un indotto che si era di poco arrestato sopra i 60milioni di euro.

Nel 2023 la musica ha assunto un altro tono. Pecco Bagnaia, “Nuvola Rossa” dopo esser riuscito a riportare l’iride in Italia con il binomio moto-pilota, ha smosso la passione dei tifosi che hanno riempito le tribune del Mugello per oltre 135mila presenze nel weekend di gara.

Presenze che, come riportato dall’approfondimento curato dall’ufficio studi di Banca Ifis “Italia Terra di Motori”, si sono tradotte in ricavi da Gp (tra merchandising, food and beverage e ticketing) pari a 29,9 milioni di euro a cui si aggiungono oltre 81,4 milioni di ricavi extra di quel 75% degli spettatori che, arrivando da fuori regione se non addirittura dall’estero, lasciando più soldi sul territorio e quindi fuori dal circuito, per servizi ricettivi, lo shopping, la ristorazione – e che ristorazione in Toscana – e chiaramente i trasporti, per una media di 800€ di spesa pro capite.

Ricavi da Gp e ricavi “extra” che sommati hanno generato nel 2023 un indotto complessivo di oltre 111,3 milioni di euro.

MotoGp Mugello quanto vale: le stime per il 2024

Ma sono ancora lontani i numeri dell’era aurea di Valentino Rossi e delle sue sette vittorie consecutive. Anche se il picco di affluenza, a onor di cronaca, è stato sì raggiunto con Valentino ancora in pista ma ai margini del podio, nell’edizione 2017.

Quel weekend di gara lo dominò un altro pilota della rossa di Borgo Panigale, Andrea Dovizioso, che insieme a Mattia Pasini in Moto2 e Andrea Migno in Moto3, regalò vittorie italiane in tutte e tre le classi per il record di presenze di 164.418 spettatori.

Numeri inarrivabili prima, considerato che l’edizione del 2016 aveva raccolto al Mugello 151.265 presenze ma anche poi, con quella successiva che si era arrestata a 150.129.

Ma se gli ingredienti di cui sopra, con battaglie imprevedibili in pista nel doppio appuntamento con la gara sprint del sabato e quella ufficiale della domenica, e la complicità di un meteo favorevole comportassero di raggiungere il record del 2017, a quanto ammonterebbero i ricavi del 2024?

Adottando la stessa metodologia spiegata nell’approfondimento “Italia Terra di Motori”, se si raggiungesse il livello di pubblico del record 2017 i ricavi da Gp (media ponderata del ticketing in base alle disponibilità e il pricing delle varie tribute, a cui si aggiungono food&beverage e merchandising) arriverebbero a quota 36,3 milioni di euro.

I “ricavi extra”, dovuti quindi alla spesa degli appassionati sul territorio, catalogabili come “turisti sportivi”, sfiorerebbero i 100mln di euro, 98,6 per l’esattezza, con una spesa media pro-capite di oltre 800€.

Infine, sommando le due voci si arriverebbe a un indotto complessivo di 134,9mln di euro.

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