Il valore del Giro d'Italia: 2 miliardi di euro per il territorio e boom del settore bike

La kermesse ciclistica e l’impatto della spesa dei turisti sportivi, collegata all’evento e post-manifestazione: cifra da nove zeri che mette in risalto le bellezze, e i prodotti, firmati Made in Italy.

Matteo Zoppas, presidente UCI, e Urbano Cairo, presidente RCS MediaGroup
MADE IN ITALY
(Image credit: RCS Sport)

Il Giro d’Italia, secondo il centro studi di Banca Ifis, ha un valore di due miliardi di euro. Di questi, 600 milioni provengono dalla spesa dei turisti che hanno assistito in loco alla corsa, mentre il rimanente miliardo e 400 milioni sono attribuibili alla spesa dei turisti che ritornano dopo aver seguito le tappe.

Un valore che deriva dagli investimenti in infrastrutture fatte per la Corsa Rosa. Questi numeri vanno di pari passo con lo stato di salute della filiera bike italiana, che si posiziona tra le migliori del panorama economico nazionale.

Nonostante un calo dei ricavi nel 2023 rispetto al boom post-Covid dei tre anni precedenti, i produttori italiani hanno mantenuto una redditività elevata concentrando l’attenzione sui prodotti di alta gamma, come le e-bike.

Queste ultime, che nel 2017 rappresentavano solo l’1% della produzione nazionale, hanno registrato una crescita significativa, arrivando al 15% nel 2023.

Le previsioni, presenti nella produzione annuale di Banca Ifis “L’eco-sistema della bicicletta“, indicano che le e-bike continueranno a essere il prodotto più richiesto, contribuendo al crescente fatturato delle aziende.

Valore Giro d’Italia: sempre più servizi e centralità dell’export

Oltre alla vendita di biciclette, i produttori offrono sempre più servizi aggiuntivi. «Ormai esiste un’importante forma di fatturato derivante dai servizi – spiega Carmelo Carbotti, responsabile ufficio studi di Banca Ifis –, prestazioni diverse da quelle ordinarie, come i test biomeccanici, l’organizzazione di viaggi e il noleggio. Si tratta di un importante allargamento delle attività svolte attorno all’oggetto fisico bicicletta».

L’export gioca un ruolo fondamentale nelle fortune del settore, con la componente italiana altamente apprezzata sui mercati internazionali.

Come evidenzia La Gazzetta dello Sport, all’interno dei confini italiani, i pedali di produzione nazionale hanno un costo di 13 euro al chilo, mentre all’estero il costo sale a 210 euro. Per i manubri, il rapporto è di 28 euro al chilo in Italia e 130 euro all’estero, mentre per i telai è di 84 euro in Italia e 126 euro all’estero.

Questi dati evidenziano il forte desiderio dei mercati internazionali per la componentistica di alta qualità italiana. Durante il recente Giro d’Italia, il 77% dei team partecipanti e l’82% delle squadre iscritte al Tour 2024 hanno utilizzato o useranno mezzi e componenti Made in Italy, confermando il prestigio e la richiesta di questa eccellenza.

Questo successo ha anche portato a un aumento dell’occupazione nel settore, con un aumento del 30% dei dipendenti rispetto al 2019.