Un vero e proprio test olimpico, da non fallire. La prossima sfida sarà rappresentata dagli Europei di calcio in Germania, tuttavia, il vero banco di prova si avrà con le Olimpiadi di Parigi, tra fine luglio e agosto.
Le aziende operanti nel footwear stanno preparando strategie e lanciando le nuove maglie ufficiali delle nazionali, insieme a una serie di prodotti ad hoc per i grandi eventi sportivi del 2024. Un chiaro tentativo per stimolare le vendite, che attualmente rimangono abbastanza stabili, tanto da causare problemi di gestione delle scorte.
Le recenti performance finanziarie delle principali aziende del settore confermano questa stabilità, come riportato dall’edizione odierna de Il Sole 24 Ore.
Il bilancio 2023 di Adidas ha registrato vendite stabili a cambi costanti (21,4 miliardi di euro); i primi nove mesi dell’anno fiscale di Nike hanno visto un modesto aumento del +1% dei ricavi a 38,7 miliardi di dollari, mentre Puma ha registrato un aumento del +1,6% a cambi correnti, raggiungendo gli 8,6 miliardi di euro.
Tuttavia, queste percentuali sono considerate modeste rispetto alle stime di crescita del settore, che oscillano tra il 6% e il 10% annuo fino al 2030.
Il mercato globale dell’abbigliamento sportivo è stato valutato intorno a 182 miliardi di dollari nel 2022 e 193,9 miliardi di dollari nel 2023. Positive le previsioni lo proiettano a 305,6 miliardi di dollari entro il 2030 solo nel mercato statunitense, secondo Fortune Business InsightsTM.
Gli analisti segnalano che il settore continua a essere sotto pressione a causa della debole fiducia dei consumatori, periodi prolungati di promozione e rischi geopolitici che influenzano la catena di approvvigionamento.
Nonostante ciò, ci sono segnali di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda il miglioramento delle posizioni delle scorte. Si prevede una crescita moderata delle vendite al dettaglio nel 2024: per una fiducia relativamente solida dei consumatori negli Stati Uniti, si rileva una situazione più incerta in Europa.
Le speranze del settore sono incentrate, dunque, su eventi sportivi come l’Euro 2024 e le Olimpiadi di Parigi, che potrebbero dare una spinta significativa all’intero comparto.
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