I Giochi del Mediterraneo di Taranto raggiungono una milestone necessaria, ma non mancano le controversie. La Regione Puglia ha ricevuto una bozza di decreto ministeriale riguardante le opere infrastrutturali necessarie per l’evento del 2026, arrivato alla seconda edizione pugliese (dopo Bari 1997).
Un provvedimento che è stato oggetto di attenzione da parte della Corte costituzionale, che ha richiesto una maggiore collaborazione tra il governo centrale e la Regione, provocando tensioni tra il ministro Raffaele Fitto e il governatore Michele Emiliano.
Un clima tutt’altro che disteso per l’organizzazione di una kermesse dall’alto valore per Taranto, per migliorare la propria “brand image” agli occhi del mondo, dopo il tormentato caso dell’Ilva. Ecco lo stato avanzamento lavori, in vista della 20esima edizione dei Giochi del Mediterraneo.
Giochi Mediterraneo Taranto 2026: le decisioni del Comitato Organizzatore
Il 10 aprile ha segnato un passo cruciale con la riunione del Comitato Organizzatore dei Giochi, come ha anticipato ItaliaOggi. In questo incontro, la bozza di decreto è stata analizzata nei dettagli, con l’obiettivo di sbloccare i 260 milioni di euro stanziati dal governo per l’organizzazione dell’evento.
Il masterplan, redatto per il dossier di candidatura nel 2019, individuava un fabbisogno di 296 milioni, di cui 200 a carico dello Stato, 50 della Regione Puglia, 38 dei Comuni interessati e 8 per gli impianti privati: il Governo ne ha stanziati dapprima 150 nel 2022, fino ad arrivare ai 260 sopracitati.
Il Comitato dei Giochi del Mediterraneo, nella riunione sopracitata, ha dato il via libera, inoltre, al contratto per il direttore generale, Carlo Molfetta. Nella seduta presieduta da Massimo Ferrarese, è stata infatti approvata la proposta economica alla base del suo ingaggio, come riporta l’edizione odierna del Quotidiano di Puglia.
Giochi Mediterraneo Taranto 2026: lo status dell’impiantistica
Riguardo ai nuovi impianti sportivi, Ferrarese si recherà al prossimo incontro in Comune per valutare il terreno della zona Magna Grecia, che deve avere una superficie non inferiore ai 20mila metri quadrati. Qui saranno posizionati la pista di pattinaggio, lo skate park e i quattro campi da tennis, considerato che l’area analizzata può ospitarne solo otto.
Si discuterà anche della ristrutturazione dello stesso Magna Grecia, la cui realizzazione sarà finanziata tramite fondi destinati alla quarta edizione italiana dei Giochi del Mediterraneo. C’è da sottolineare come, per la manifestazione del 2026, il 90% degli impianti sia già esistente e necessita solo di interventi di riqualificazione.
Infatti, su 50 strutture totali, solamente cinque saranno costruite da zero. Si tratta di uno stadio di calcio, un impianto natatorio, un centro nautico e tre impianti di quartiere per pallacanestro, ginnastica e centro allenamenti.
Sport e Salute scende in campo per i Giochi del Mediterraneo 2026
Giochi Mediterraneo Taranto 2026: di rinvio in rinvio
Tuttavia, ci sono molte incertezze che circondano la manifestazione. Va ricordato, a tal proposito, come le date di inizio dei Giochi siano già state posticipate una volta, passando dal 13 giugno al 21 agosto del 2026. A seguito dello slittamento, la kermesse è prevista concludersi il 3 settembre.
Un rinvio che non è nuovo per questa manifestazione che, a suo tempo, era previsto che si sarebbe tenuta nel 2025, come riporta proprio il dossier di candidatura: inizialmente, infatti, la periodicità dell’evento era cadenzata ogni quattro anni. Un 2025, comunque, di rilievo per Taranto che sarà “Città europea dello sport“.
I lavori verso Taranto 2026 procedono, seppur a rilento: la Puglia vuole regalarsi una grande manifestazione di sport, burocrazia e politica permettendo.
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