Liberty Media-Moto GP: quotazione in Borsa per Dorna e indennizzo milionario se l’affare salta

Tra Borsa e possibili risarcienti, i dettagli dell’operazione che porterà il colosso della F1 a mettere le mani sulla MotoGP.

Liberty Media Dorna dettagli
I DETTAGLI
(Foto: Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Liberty Media si prepara a quotare in Borsa la MotoGP dopo la sua acquisizione. L’accordo tra gli azionisti del gruppo statunitense con Dorna Sports, proprietaria del Campionato mondiale di motociclismo, prevede la quotazione in Borsa della società.

Inoltre, il proprietario della Formula 1 avrà la maggioranza di sei consiglieri su sette nel nuovo consiglio di amministrazione di Dorna, secondo quanto emerge da un documento inviato alla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti.

Il settimo consigliere rappresenterà i dirigenti azionisti purché detengano almeno il 5% del capitale. Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, sarà inizialmente incaricato di occupare quel posto nel consiglio. I dirigenti che mantengono una quota di capitale potrebbero esercitare opzioni di vendita sulle loro azioni in modo che queste siano acquisite da Liberty.

Liberty ha annunciato lunedì l’acquisto dell’86% della società proprietaria di MotoGP, valutata 4,2 miliardi di euro (inclusi in debiti), dopo aver raggiunto un accordo con il fondo Bridgepoint, mentre Carmelo Ezpeleta manterrà il 14%. La valutazione del 100% delle azioni è stata fissata a 3,5 miliardi di euro, quindi il nuovo proprietario verserà circa 3,017 miliardi di euro. Non tutto il pagamento sarà in contanti. Liberty pagherà il 65% in cash (2,275 miliardi di euro) e il restante 21% (735 milioni di euro) in azioni della propria società.

Inoltre, l’accordo tra gli azionisti prevede anche che Liberty versi un’indennità di 126 milioni di euro a Dorna nel caso in cui l’operazione non venga portata a termine. «Se il Compratore non ha prorogato la Data di Chiusura e il Contratto di Acquisto viene annullato a seguito del mancato soddisfacimento delle condizioni entro le ore 17:00 del 31 dicembre 2024 e i venditori non sono risultati inadempienti, o se il Compratore ha prorogato la Data di Chiusura ma non era tenuto a pagare l’Importo Iniziale a causa dell’occorrenza di inadempienza dei Venditori e il Contratto di Acquisto viene successivamente annullato a seguito del mancato soddisfacimento delle condizioni entro la Data di Chiusura prorogata, il Compratore pagherà una commissione pari a €126 milioni entro cinque giorni lavorativi successivi a tale evento», si legge nel documento della Sec.

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