Roma 2027, Abodi attacca la Fidal: «Approccio da bar»

Il ministro per lo Sport e i giovani respinge al mittente le accuse verso il Governo. «Il business plan della Fidal solo il 24 gennaio: impossibile trovare in tempo le garanzie finanziarie richieste», ha commentato Abodi.

Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i giovani
CASO MONDIALI ATLETICA
(Image credit: FIGC)

«Quando chiedi denaro pubblico per organizzare un evento sportivo non lo puoi fare con un approccio da bar». Così Il ministro dello sport Andrea Abodi risponde alle accuse rivolte al Governo per non aver sostenuto la candidatura di Roma, in ottica Mondiali 2027 di atletica leggera.

La notizia è di qualche giorno fa: l’idea di ospitare la manifestazione mondiale è venuta meno per «per l’assenza dei requisiti minimi di partecipazione al confronto». Il risultato è stato il ritiro della candidatura da parte della Fidal, a poche ore dalla sfida con Pechino per l’assegnazione dei Mondiali 2027.

La settimana scorsa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Abodi aveva avvertito il presidente Fidal, Stefano Mei,  che «in assenza di una specifica autorizzazione normativa la formalizzazione degli impegni di spesa richiesti non è tecnicamente possibile».

Roma 2027 Abodi – Il ministro chiarisce la posizione del Governo

La vicenda del ritiro della candidatura ha fatto il giro del mondo, mettendo al centro della critica il Governo e, quindi, lo stesso Abodi. Accuse a cui il ministro per lo Sport e per i Giovani risponde, in maniera netta, con dichiarazioni rivolte verso la stessa Fidal. «Non puoi pensare che basti una bella presentazione che genera entusiasmo popolare perché arrivi subito il Governo e ti finanzi. Se chi voleva il Mondiale di Atletica a Roma avesse avuto un approccio rispettoso delle istituzioni e delle procedure e si fosse mosso per tempo non saremmo arrivati a questo punto», ha sentenziato Abodi.

«Il Governo ha fatto il possibile — chiarisce Abodi — chiedendo nuovamente lo scorso novembre alla Fidal un business plan che sarebbe servito ben prima, ma che è arrivato solo il 24 gennaio. Con tutta la buona volontà è risultato impossibile trovare garanzie pubbliche per coprire gli 85 milioni di euro richiesti».

Il riferimento di Abodi è alla copertura finanziaria richiesta per ospitare i Mondiali 2027, pari a circa 85 milioni di euro. I costi organizzativi, invece, sono stimati essere intorno ai 130 milioni di euro. Ma, a questo punto, non sarà più un problema per l’Italia. I Mondiali probabilmente verranno assegnati all’altra candidata, Pechino, mentre per il 2029 c’è la candidatura forte dell’India.

Roma 2027 Abodi – Il monito verso gli Europei di giugno

Non solo riserve verso l’approccio della Fidal ma anche un commento riguardo l’organizzazione degli Europei 2024, che si terranno nella stessa Capitale. Il ministro ha ripreso, infatti, l’assessore allo sport capitolino Alessandro OnoratoIl suo tono stupisce: a 100 giorni dagli Europei di atletica attendiamo ancora di conoscere il contributo di Roma Capitale all’evento») e precisato che «un grande avvenimento sportivo è motivo di soddisfazione, ma presuppone un metodo all’altezza degli impegni economici che devono essere assunti. Quando si tratta di garanzie per decine e decine di milioni di euro non è più solo un tema sportivo, ma di gestione d’impresa con cautele e valutazioni e non approcci approssimativi ed emotivi».

Le indicazioni riguardanti la possibile fallibilità della candidatura erano già diffuse da un po’ di tempo e non erano solamente legate alla mancanza di finanziamenti pubblici. Due mesi fa, dopo numerosi richiami da parte di una federazione continentale preoccupata, Sport e Salute ha preso provvedimenti intervenendo con un commissariamento “soft” sul comitato organizzatore degli Europei di Roma previsti per il prossimo giugno, il quale era significativamente in ritardo rispetto alle tempistiche previste: un segno non positivo per un evento molto meno complesso di un Mondiale.

«A ottobre, novembre e dicembre — spiega Abodi — eravamo in significativa difficoltà per gli Europei, in una condizione quasi impresentabile. Ci abbiamo messo una pezza. Ma come potevamo pensare di organizzare un Mondiale che costa dieci volte tanto senza porre in sicurezza quello che ci attende a giugno e con Roma Capitale che non ha ancora definito il contributo economico? È bello andare alle sfilate, alle inaugurazioni e ai concerti, ma poi non si possono fare dichiarazioni irresponsabili», ha concluso il ministro.