È pronto ad accendersi il semaforo verde sulla stagione 2024 di Formula 1. I test, in scena nel circuito di Sakhir in Barharin, stanno fornendo le prime riposte dalle vetture a piloti e squadre ma la stagione si aprirà ufficialmente con il primo week end di marzo, con le monoposto in griglia per il GP del Bahrain eccezionalmente di sabato, (02-03-24) per rispettare l’inizio del Ramadan.
Un modello che sarà replicato anche per la corsa di Gedda, in Arabia Saudita, in scena il 9 marzo.
Quella ai nastri di partenza sarà la stagione più lunga dal lontano 1950, anno in cui la Formula 1 diventò una competizione a carattere mondiale. Saranno infatti ben 30 gli appuntamenti, con 24 gare “classiche” alle quali si aggiungeranno 6 gare sprint, con un calendario di 10 mesi, da marzo a dicembre.
Ecco il calendario completo:
- 2 marzo – Bahrain
- 9 marzo – Arabia Saudita
- 24 marzo – Australia
- 7 aprile – Giappone
- 21 aprile – Cina + Sprint Race
- 5 maggio – Miami + Sprint Race
- 19 maggio – Emilia Romagna
- 26 maggio – Monaco
- 9 giugno – Canada
- 23 giugno – Spagna
- 30 giugno – Austria – Sprint Race
- 7 luglio – Gran Bretagna
- 21 luglio – Ungheria
- 28 luglio – Belgio
- 25 agosto – Olanda
- 1 settembre – Italia
- 15 settembre – Azerbaigian
- 22 settembre – Singapore
- 20 ottobre – Usa (Austin) + Sprint Race
- 27 ottobre – Messico
- 3 novembre – Brasile + Sprint Race
- 23 novembre – Las Vegas
- 1 dicembre – Qatar + Sprint Race
- 8 dicembre – Abu Dhabi
F1 stagione 2024: la conferma delle sprint race
Le gare veloci sui 100km, introdotte per la prima volta nel 2021, rappresentano un format sul quale sia spettatori che piloti, si dividono. Tuttavia non solo è stato confermato per questa stagione ma sono diversi i circuiti che puntano ad avere anche la gara del sabato, per aumentare la competitività e avere un elemento attrattivo ulteriore per il pubblico durante il week end di gara.
Rispetto alla stagione 2023 vi sono due new entry, il circuito di Shanghai, in Cina, primo appuntamento in calendario e Miami, che porta così a quota due le sprint race negli Stati Uniti.
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F1 stagione 2024: le novità tecniche
In termini regolamentari la stagione 2024 introduce alcune novità che per i vertici FIA dovrebbero comportare un aumento delle sfide in pista e garantire maggiore imprevedibilità e dunque appeal per gli spettatori.
Viene salutato l’Alternative Tyre Allocation, ovvero l’esperimento introdotto dalla Federazione su indicazione di Pirelli che prevedeva l’utilizzo di tutte e tre le mescole di gomme (dure, medie e soft) nelle tre sessioni di qualifiche.
Si riduce il numero di componenti che le squadre potranno sostituire: i motori a combustione passeranno da 4 a 3, così come i turbocompressori e l’MGU-U e l’MGU-K (i due motogeneratori che permettono di trasformare l’energia elettrica in cinetica e viceversa).
Una scelta sfidante considerato che, come anticipato, la stagione 2024 sarà la più lunga di sempre ma che non è detto possa portare a esiti inaspettati nei week end di gara.
Quella del 2024 sarà di fatto l’ultima stagione con le monoposto effetto suolo e i motori ibridi che hanno caratterizzato le ultime annate. Se è vero che il nuovo regolamento tecnico che porterà la F1 verso una robusta riduzione delle emissioni e un forte contenimento dei costi entrerà in vigore solo nel 2026, è tuttavia quasi assodato che nel 2025 i team presenteranno delle vetture “fotocopia” del 2024, indirizzando energie e risorse nei nuovi progetti sui quali si potrà lavorare da gennaio 2025.
F1 stagione 2024: quanto vale il Circus
A livello economico il circus resta una macchina che richiede – e va da sé, genera – un’imponente quantità di soldi.
Partendo dal biglietto di ingresso per le squadre, con il 2024 è stata alzata la “tariffa”: per partecipare alla competizione le squadre hanno dovuto versare 603mila euro più 7.230 euro per ogni punto ottenuto nella passata stagione.
Giusto per fare un esempio eclatante, nell’edizione 2023 del campionato, dominata da Max Verstappen la Red Bull ha totalizzato 860 punti, oltre il doppio di quanto ottenuto da Mercedes e Ferrari. La stagione d’oro del team comporta così che la fee di ingresso per il 2024 costi oltre 6,82 milioni di euro (tra quota fissa e variabile punti).
Ma le variabili economiche che interesseranno i team nel 2024 non si limitano alla tassa di iscrizione.
Al di là di componenti tecnici, ingaggi staff e piloti, le squadre dovranno far conto anche alle sanzioni per le possibili infrazioni: Liberty Media, proprietaria del Circus, ha infatti deciso di alzare il massimale per le multe da 250mila a 1 milione di dollari.
D’altra parte è innegabile che in casa Liberty abbiano familiarità con i moltiplicatori economici. Il colosso statunitense, che fa capo al magnate John Malone, ha acquistato tra fine 2016 e inizio 2017 la F1 da CVC Capital Partners per 8 miliardi di dollari.
Da allora, grazie a una strategia mirata per generare nuovo appeal verso il pubblico statunitense (tre GP in calendario quest’anno e due sprint race) e la maxi operazione con la serie Netflix Drive to Survive, il valore del circus è aumentato di circa 10 miliardi.
Complessivamente la competizione motoristica per eccellenza potrebbe valere oltre 20 miliardi; a tanto infatti ammontava l’offerta avanzata dal fondo saudita PIF (poi ritirata) a inizio 2023.