Sport italiano, crescita frenata dalla carenza di infrastrutture

L’Italia si piazza al 16° posto nell’Ue per spesa pubblica dedicata allo sport per abitante, con circa 73,6 euro pro capite. Solo 131 gli impianti ogni 100 mila abitanti: in Francia sono 2,4 volte di più, in Finlandia 4,6 volte.

Palestra multisport
OSSERVATORIO VALORE SPORT 2023
Palestra multisport (Photo by Depositphotos)

Lo sport dà tanto ma riceve poco. Questa la dura sintesi della situazione degli investimenti in ambito sportivo nel nostro Paese a fronte di un settore che immette un valore multidimensionale, favorendo l’inclusione, combattendo la sedentarietà e gli stili di vita sbagliati.

Secondo quanto raccolto da Credito Sportivo all’interno dello studio “Il Pil dello Sport” gli investimenti realizzati in aree ad alta vulnerabilità sociale ed economica rappresentano un boost di assoluto valore: sono stati stimati benefici per i territori pari a 1,38 miliardi di euro, di cui 1 miliardo solo di risparmio in spese sanitarie.

Inoltre, sempre stando ai dati raccolti dall’istituto, dal 1957 ad oggi, lo Sroi medio di tutti i progetti sostenuti ha avuto un valore pari a 3,10x: per ogni euro investito nel territorio, i ritorni sociali sono stati 3 volte superiori.

Eppure si spende ancora poco nel nostro Paese per valorizzare la pratica sportiva. The European House – Ambrosetti (Teha) fa notare nell’Osservatorio Valore Sport 2023 che l’Italia si piazza al 16° posto nell’Ue per spesa pubblica dedicata allo sport per abitante, con circa 73,6 euro pro capite: il 38% in meno rispetto alla media dell’Ue- 27.

Ancora, la Penisola è terzultima se si guarda all’incidenza della spesa per lo sport sul totale della spesa pubblica, con una quota dello 0,46%. Valori che si riflettono nella carenza delle infrastrutture sportive, scarsamente diffuse, e spesso obsolete e inefficienti: l’Italia conta 131 impianti ogni 100 mila abitanti: in Francia sono 2,4 volte di più, in Finlandia 4,6 volte. Inoltre, il 60% è stato costruito oltre 40 anni fa.