Formula 1, cresce il peso degli sponsor del Golfo nel 2023

Non solo la partnership tra F1 e la saudita Aramco, anche il Gran Premio di Imola avrà uno sponsor degli Emirati: Qatar Airways. La compagnia aerea brandizzerà anche il GP d’Ungheria.

Max Vertsappen (Foto: DPPI/Panoramic/Insidefoto)
Circus d'Arabia
(Foto: DPPI/Panoramic/Insidefoto)

È una Formula 1 che parla sempre più arabo. E non è solo una questione di location, per quanto il Golfo pianti quattro bandierine tra Bahrain, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti nel caldendario 2023. È ormai soprattutto un affare di partnership e sponsorizzazioni, accompagnate al tentativo di acquistare il controllo del Circus.

Sponsor Formula 1 2023 – Cresce il peso delle aziende del Golfo

Come spiega Il Sole 24 Ore, i costruttori guardano con maggiore insistenza a Oriente e così fanno gli organizzatori. Per il terzo anno di fila si inizia a Manama, in Bahrein, con il secondo Gran Premio in programma due settimane dopo a Gedda, in Arabia Saudita. Gli altri appuntamenti nella regione saranno quelli dell’8 ottobre a Doha, in Qatar, e l’ultimo GP stagionale, ad Abu Dhabi, il 26 novembre.

Se in Medio Oriente si terranno quattro gare, negli Stati Uniti la Formula 1 torna a disputare tre gran premi. Non succedeva dal 1982 e sarà possibile quest’anno grazie all’ingresso del circuito di Las Vegas nel mondiale. La prima tappa negli Usa è prevista per il 7 maggio a Miami, poi le successive due gare si terranno in autunno: il 22 ottobre a Austin e il 18 novembre, per l’appunto sul tracciato di Paradise, nei pressi di Las Vegas.

Una scelta strategica, quella di inserire una tappa americana in più: nel 2021, il Gran Premio di Austin ha registrato circa 400mila spettatori, stabilendo un primato superato nello stesso circuito un anno dopo, quando ad assistere dal vivo alla corsa in Texas sono stati 440 mila.

Sponsor Formula 1 2023 – L’accordo tra Liberty Media e Aramco

Sul piano geopolitico, la Formula 1 cerca quindi di bilanciarsi tra i due poli di maggiore attrazione. Ma quando si parla sponsor Formula 1, è al Golfo che si guarda. I rapporti tra Liberty Media, la holding statunitense che controlla il Circus, e il fondo sovrano saudita Pif sono noti da tempo.

Sono già in società per altri affari, detenendo rispettivamente il 30,6 e il 5,7% di Live Nation Entertainment Inc, multinazionale che si occupa di intrattenimento e vendita di biglietti per eventi. Di recente, però, Pif ha cercato di acquisire una quota di Formula 1 Group, senza riuscire però chiudere l’operazione.

Sempre in tema di sponsor Formula 1 dal 2020, inoltre, la compagnia petrolifera saudita Aramco è global partner di Formula 1 (le cifre dell’accordo non sono state rese note, ma dovrebbero aggirarsi sui 40 milioni di dollari annui).

Qatar Airways sponsorizzerà anche i GP di Imola e d’Ungheria

Tra Medio Oriente e Stati Uniti, in mezzo c’è l’Italia che è il solo Paese, insieme agli Usa, a poter vantare più di un Gran Premio in calendario (Imola e Monza, rispettivamente in programma il 21 maggio e il 3 settembre), ma anche perché uno dei GP che si terrà nella Penisola rientra fra i tre sponsorizzati da Qatar Airways. La corsa di Imola si chiamerà infatti Qatar Airways Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna e porterà il nome della compagnia aerea così come il GP d’Ungheria e quello di Doha.

Un accordo col quale Formula 1 e Qatar Airways si impegnano a ridurre le proprie emissioni: l’obiettivo, per la F1, è arrivare al “Net Zero” entro il 2030, mentre la compagnia aerea si è posta come traguardo il 2050.