Milano-Cortina e i ritardi da paradosso: opere in consegna al 2027

Sul fronte infrastrutturale i giochi invernali di Milano-Cortina 2026 hanno già accumulato ritardi cronici con opere commissariate ancor prima di partire e altre in consegna post-evento.

Right center coalition press conference
Olimpiadi 2026
(Photo by Andrea Staccioli/Insidefoto)

Opere commissariate ancor prima di partire, consegne surreali previste per il 2027, e arterie di collegamento impossibili da realizzare. Sono solo alcuni dei paradossi legati ai lavori per le Olimpiadi di Milano – Cortina dei quali ha parlato il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in occasione dell’incontro Assimpredil Ance, intervistato dal direttore de Il Sole 24 Ore, Fabio Tamburini.

Secondo quanto dichiarato dal ministro i ritardi sul fronte infrastrutturale hanno un carattere cronico per non dire assurdo. «Entrando al ministero ho trovato 117 opere commissariate mentre altre erano state contrattualizzate già in ritardo, con la consegna prevista per il 2027».

Una situazione alla quale si sta cercando di porre rimedio «lavorando come matti», ha aggiunto Salvini, che ha convocato d’urgenza una cabina di regia al Pirellone con i vertici del Coni e degli altri dicasteri interessati dall’evento.

I dossier sul tavolo

I dossier sul tavolo sono molti e non a tutti pare si possa trovare una soluzione in tempi congrui. È il caso della pista di pattinaggio veloce: nel documento della candidatura era da costruirsi ex novo in provincia di Trento, a Baslega di Piné ma su questa ipotesi è stato fatto un importante dietrofront, considerato che i costi di realizzazione del nuovo ice rink sono lievitati fino a 100 milioni di euro anche a causa degli extra-costi energetici.

L’idea quindi è di dirottare le competizioni legate alla struttura a Torino, nell’Oval, il palazzetto costruito per le Olimpiadi invernali del 2006. Una decisione che ha il duplice sapore di beffa e riscatto, considerato che proprio il capoluogo piemontese si sfilò all’ultimo dalla potenziale terna di città ospitanti per la manifestazione.

Un altro capitolo che merita attenzione è quello delle strade, per le quali il ministro parla di «vera e propria corsa contro i l tempo».

Sotto la lente in particolare le due varianti venete di Cortina e Longarone per le quali Salvini ha aggiunto un generico «ci stiamo lavorando» ma sulle quali il dubbio è più che lecito considerato che attualmente è stata solo avviata la Conferenza dei servizi.

Il capitolo sponsor

C’è poi il tema degli sponsor che latitano ma dei quali non si può fare a meno. «I contratti arriveranno – ha dichiarato Matteo Salvini -, va osservato che la Fondazione ha iniziato a lavorare tardi: l’ente è nato nel 2020 ma sono stati persi più di 800 giorni. Forse abbiamo sottovalutato i lavori da fare ma ora è inutile soffermarsi sulle polemiche, dobbiamo andare avanti».

E in un ottica lungimirante Salvini guarda anche al dopo olimpiadi: «pensare al dopo evento è necessario, come è stato fatto con Expo: grazie a questo ora abbiamo una fucina di cervelli in quell’area e non uno spazio desolato o un maxi parcheggio».