Domenicali: «Trionfa il Made in Italy, portiamo bellezza e tecnologia nel mondo»

L’amministratore delegato di Ducati racconta i “segreti” dietro al trionfo di Bagnaia e della Rossa nel mondiale di MotoGP.

Claudio Domenicali (Foto Ducati Corse Media / Insidefoto)
Dentro la vittoria
Il CEO di Ducati, Claudio Domenicali (Foto Ducati Corse Media / Insidefoto)

«Il Made in Italy è un sistema di valori, un’alchimia imbattibile se si trova la ricetta giusta. Mettiamo il tricolore su ogni moto, quest’ anno ne venderemo più di 60 mila. Portiamo bellezza e tecnologia nel mondo. Se l’industria italiana è in grado di unire questi due elementi diventa vincente, altri provano a imitarci ma non ci riescono».

Claudio Domenicali, CEO di Ducati, ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera (pubblicata alla vigilia del trionfo di Francesco Bagnaia e della Rossa nel Mondiale di MotoGP 2022) il lavoro svolto dall’azienda bolognese (di proprietà di Volkswagen attraverso il marchio Audi) e che è valso un nuovo trionfo iridato dopo quello del 2007 con l’australiano Casey Stoner.

Con la vittoria del Mondiale, ha spiegato Domenicali «raccogliamo i frutti di un lavoro di anni. Dal punto di vista delle vendite, dei bilanci, degli investimenti. I risultati sportivi sono la ciliegina sulla torta. È stata la migliore stagione di sempre».

Nel Reparto corse di Borgo Panigale, ha continuato il manager entrato in Ducati nel 1991 e oggi alla guida dell’azienda, lavorano «oltre cento persone» ma c’è anche «tanta tecnologia». «Ognuna di queste due componenti», ha spiegato, «pesa per il 50%».

Domenicali ha anche detto la sua sul nuovo campione del mondo della MotoGP. Bagnaia, ha osservato, è «equilibrato, gentile, educato. Legatissimo alla famiglia, qui è con i genitori e con i nonni. Ma con il casco si trasforma. Cambia proprio faccia, la gentilezza è un ricordo. È meglio restare a distanza, entra in uno stato di concentrazione assoluta. Ha un talento straordinario, ha vinto la sua prima gara poco più di un anno fa, ad Aragon. E non si è più fermato».

Grande orgoglio da parte del CEO di Ducati non solo per i successi in pista, ma anche per il trasferimento delle tecnologie sviluppate per le corse sulle moto da strada.

«Non credo che esistano altre aziende che possano vantare un simile travaso», è il pensiero di Domenicali, «Ad esempio: la Panigale, il nostro modello stradale più sportivo, viene usato dai piloti in allenamento. Con un kit da 10 mila euro riescono a girare soltanto 3” più lenti della versione da MotoGP. Per questo ci battiamo contro tutte quelle proposte che vogliono vietare, limitare lo sviluppo nel Motomondiale».

Un pensiero anche al 2023 quando saranno Bagnaia ed Enea Bastianini correranno entrambi con la Ducati ufficiale.

«Sono i più vincenti del 2022, la competizione interna è certa. Ma hanno dimostrato di poter competere in modo leale e con rispetto, ed è ciò che vogliamo. Offriremo un motivo d’interesse in più al campionato e agli italiani», ha concluso Domenicali.