Bagnaia su Ducati è campione del mondo della MotoGP 2022

Il pilota piemontese ha riportato il titolo mondiale in Italia 13 anni dopo l’ultimo trionfo di Valentino Rossi. La Ducati non vinceva nella classe regina dal 2007.

Francesco
Trionfi
Francesco "Pecco" Bagnaia (Foto Mediahouse.ducati.com / Insidefoto)

Francesco “Pecco” Bagnaia, su Ducati, è campione del mondo della MotoGP. La certezza del titolo è arrivata a Valencia nell’ultimo Gp della stagione, nel quale il pilota italiano si è piazzato al nono posto, mentre il francese Fabio Quartararo non è andato oltre il quarto.

Bagnaia riporta il mondiale in Italia 13 anni dopo l’ultimo trionfo di Valentino Rossi (2009). La Ducati non vinceva nella classe regina dal 2007, quando s’impose con l’australiano Casey Stoner.

Il pilota piemontese ha trionfato in sella a una moto italiana, la Ducati, che ha sede nel quartiere di Borgo Panigale, a Bologna. Era dal 1972 che non si verificava una doppietta italiana iridata nella Classe regina del motociclismo. L’ultimo a trionfare in sella a una moto italiana fu il grande Giacomo Agostini, con la MV Agusta: allora la Classe era la 500 cc.

Nella prima stagione del motomondiale “orfana” dopo 26 anni di Valentino Rossi, la corona della MotoGP va a Francesco Bagnaia. E’ un passaggio del testimone, raccolto con merito da “Pecco”, come la sorella Carola – sempre con lui sui circuiti, dove spesso lo segue anche la fidanzata Domizia Costantini- ne storpiava il nome da bimbo. Sorriso da ragazzino, ha costruito questo suo secondo titolo iridato, il primo nella classe regina, con stoffa e testa da campione navigato.

Qualità che Valentino Rossi ed il suo Sky Racing Team VR46 avevano intuito fin dal 2014, quando lo presero sotto la loro ala. Iniziando a forgiare quelle doti che, otto anni dopo, gli hanno consentito di scalare il muro di 91 punti che, a metà giugno, lo separava da Fabio Quartararo e dalla vetta della classifica.

L’iride della massima cilindrata si aggiunge a quella in Moto2 del 2018 ed interrompe 15 anni di astinenza, riportando in Ducati un titolo piloti che mancava dal 2007, epoca Casey Stoner.