F1 budget cap: la Redbull evita la stangata

Nessuna maxi sentenza per lo sforamento del budget cap da parte di Red Bull. In attesa della sentenza definitiva il team guidato da Chris Horner evita gli scenari peggiori grazie al patteggiamento.

Formula 1 World championship 2022 winter testing days
la decisione fia
Sergio Perez e Max Verstappen (Foto Federico Basile / Insidefoto)

Il verdetto arriverà a ridosso della griglia di partenza del GP del Messico ma il peggio per casa Red Bull sembra essere scongiurato.
Con il doppio mondiale, piloti e costruttori, già in tasca il team guidato da Chris Horner può ormai archiviare anche la pratica budget cap che rischiava di compromettere una stagione fino a ora senza ombre.

La decisione della FIA in merito alla violazione sul tetto di spesa per la stagione 2021 doveva già arrivare nel week end di gara ad Austin ma l’improvvisa scomparsa del fondatore Red Bull, Dietrich Mateschitz, ha spinto la federazione a rimandare l’esito delle sue valutazioni.

Il patteggiamento

Gli scenari più nefasti per Red Bull – su tutti il ritiro del titolo mondiale piloti 2021 assegnato all’ultima gara a Max Verstappen – sono stati allontanati grazie alla decisione del team di accettare il patteggiamento.

Una scelta che ha pregiudicato la possibilità di ricorso e che ha portato con sé un’implicita ammissione di colpa.

Anche se Horner, il team principal, ha impostato la difesa sulle differenze di interpretazione in alcune voci di calcolo, non facendo un vero e proprio mea culpa, tanto è bastato alla Federazione per liquidare la questione come “infrazione minore”, considerato che il tetto di spesa (fissato a 145 milioni di dollari) è stato sforato solo del 5% che, tradotto in controvalore economico, si aggira attorno a 1,8 milioni di dollari, cifra comunque sufficiente per avere benefici tecnici sui competitor.

L’entità della sentenza

La pena per Red Bull sarà di lieve entità: si parla senz’altro di una sanzione di natura economica – ancora da quantificare – e una riduzione delle ore di sviluppo in galleria del vento per il 2023.

I rivali, Mercedes su tutti, chiedevano un taglio ore del 20% ma queste dovrebbero comunque superare quota 1.000; un tempo più contenuto rispetto alle 1.400 ore che spetterebbero al vincitore del titolo costruttori ma comunque non sufficiente a pregiudicare lo sviluppo della vettura per il prossimo anno.
In definitiva Red Bull sarà ancora l’auto da battere anche per il 2023.