Il sottile confine che c’è tra il mondo finanziario e quello sportivo spesso viene meno, come l’operazione di cui si parla da tempo e che potrebbe essere arrivata ad una svolta. Liberty Media sta cercando di ridurre il proprio debito per finanziare l’acquisizione della MotoGP.
Come riporta il sito specializzato 2Playbook, il gruppo proprietario della Formula 1 ha deciso di mettere in vendita fino a 10,65 milioni di azioni al prezzo di 77,50 dollari ciascuna, con l’obiettivo di raccogliere fino a 825,4 milioni di dollari (743,7 milioni di euro).
Questa operazione, prevista per concludersi tra oggi e domani, mira ad aumentare la liquidità necessaria per finalizzare l’acquisto di Dorna Sports. Liberty Media intende effettuare l’acquisizione esclusivamente in contanti, senza emettere nuove azioni ai venditori.
Liberty Media azioni – Il ruolo di Goldman Sachs nell’operazione
Attualmente, le azioni della holding sono scambiate a 23,3 dollari ciascuna, e questa operazione potrebbe permettere di raccogliere circa 248 milioni di dollari (223,5 milioni di euro). Goldman Sachs è l’unico sottoscrittore dell’operazione e, oltre a organizzare la vendita e a fornire consulenza a Liberty Media, potrebbe acquistare le azioni per poi rivenderle.
Il fondo ha inoltre l’opzione di acquistare altri 1,597 milioni di azioni. I proventi della vendita saranno utilizzati non solo per completare l’acquisizione, ma anche per scopi aziendali generali, incluso il rimborso del debito. Se l’acquisto della MotoGP non dovesse andare a buon fine, i fondi raccolti verranno destinati ad altri scopi aziendali.
MotoGP a Liberty Media: tempistiche e importo dell’affare
Liberty Media prevede di completare l’acquisizione entro la fine del 2024. Il gruppo americano acquisirà l’86% delle azioni, mentre il management di Dorna, guidato da Carmelo Ezpeleta, manterrà il restante 14%.
La valutazione totale delle azioni di Dorna era stata stabilita ad aprile a 3,5 miliardi di euro, quindi Liberty pagherà circa 3,017 miliardi di euro per la sua quota. Inizialmente, l’accordo prevedeva che solo il 65% della somma, pari a 2,275 miliardi di euro, sarebbe stato pagato in contanti, mentre il restante 21%, ovvero 735 milioni di euro, sarebbe stato corrisposto in azioni della società.
