NBA, Boston Celtics in vendita: prevista una valutazione record per i campioni in carica

La proprietà ha annunciato dopo la conquista del titolo di essere ricettiva ad offerte per il pacchetto azionario della franchigia attraverso un’uscita graduale da completarsi nel 2028.

Boston Celtics vendita
celtics verso un altro primato
(Image credit: Depositphotos)

I Boston Celtics si avviano al cambio di proprietà. Gli attuali azionisti hanno annunciato in maniera inaspettata con un comunicato apparso su X l’intenzione di procedere alla cessione di tutte le quote in loro possesso.

L’obiettivo è procedere alla vendita in tempi brevi: secondo le intenzioni dei proprietari le quote di maggioranza dovrebbero passare di mano entro la fine dell’anno o al massimo nei primi mesi del 2025.

Si prevede poi una fase transitoria di convivenza con il nuovo azionista che dovrebbe culminare nel 2028, anno di scadenza del mandato dell’attuale dirigente apicale Wyc Grousbeck, con il trasferimento delle restanti quote.

L’imprenditore del Massachussets aveva guidato un consorzio di investitori nel 2002 all’acquisto del team per un valore sborsato complessivamente di 343 milioni di euro (al cambio dell’epoca).

La franchigia si è recentemente laureata campione NBA per la 18esima volta, la seconda sotto la gestione attuale, assicurandosi così il primato nel palmares dopo aver spuntato il testa a testa con i rivali dei Los Angeles Lakers, fermi a quota 17 successi.

Boston Celtics vendita – La competitività sportiva

L’impegno della proprietà a garantire un roster competitivo in questo periodo è immutato, come testimoniato dalla conferma dei campioni che hanno portato la squadra al trionfo della lega.

Il team ha infatti recentemente annunciato il rinnovo di Jayson Tatum, a cui è stato elargito il contratto più ricco della storia dell’NBA; l’accordo prevede il corrispettivo di 294 milioni di euro spalmati nel corso delle prossime 5 stagioni.

Al contempo è stato confermato un altro giocatore chiave, Derek White, che guadagnerà 117,5 milioni nell’arco dei prossimi 4 anni.

NBA: Il punto sulla vendita dei diritti TV

Il timing per la cessione sembra particolarmente propizio: oltre alla gloria sportiva appena conquistata, si tratta di un momento favorevole economicamente a livello di lega per via dell’imminente accordo per i diritti televisivi.

Le cifre che la lega conseguirà si preannunciano essere senza precedenti, con l’asticella fissata a ben 2,33 miliardi a stagione, la cifra messa sul piatto da NBCUniversal per i prossimi 9 anni.

Warner Bros potrebbe decidere di interrompere il sodalizio che va avanti dal 1988 con l’NBA, essendo la cifra considerata spropositata dal management della società secondo quanto captato dai media di settore.

La strategia del broadcaster punterebbe ad accordi di sublicenza con Amazon, che al momento si è fermata a quota 1,68 miliardi, per dare atto a quella che sarebbe una rivoluzione del settore causata dall’ingresso del colosso dell’e-commerce.

NBA diritti TV: raggiunto l’apice del valore?

L’accordo dovrebbe rappresentare il picco del valore dei diritti televisivi, il preludio all’ingresso in una fase di stagnazione in cui le intese successive non riusciranno a garantire cifre dello stesso calibro.

Questa visione è stata il driver che ha portato Mark Cuban ad optare per la vendita dei Dallas Mavericks, la franchigia a cui i Celtics hanno strappato il titolo nelle finali.

Il noto imprenditore statunitense ha ottenuto nel dicembre 2023 il via libera dalla lega a procedere alla cessione del club per la cifra di 3,27 miliardi, di cui ne incasserà 2,8 a titolo di plusvalore generato dall’investimento.

Cuban rimarrà all’interno della compagine azionaria trattenendo il 27% delle quote e ritenendo la gestione strategica e operativa della franchigia.

Boston Celtics vendita – La valutazione

Grazie anche a questo contesto di crescita economica del movimento, i Celtics sono pronti a polverizzare il precedente record in termini di valutazione, stabilito a 3,73 miliardi in seguito all’acquisizione dei Phoenix Suns da parte di Matt Ishbia.

Le indiscrezioni riportate in tal senso dallo Sport Business Journal fanno riferimento ad una cifra superiore alla valutazione attribuita alla franchigia da Forbes, che si attestava a 4,38 miliardi nel 2023, collocando il team al quarto posto nella graduatoria dopo i Golden State Warriors, i New York Knicks e i Los Angeles Lakers.

Gli esperti ritengono che le cifre possano superare abbondantemente l’asticella dei 4,67 miliardi, ovvero 5 miliardi di dollari statunitensi, allineandosi maggiormente alla più recente stima fatta da Sportico di 4,78 miliardi.

Boston Celtics vendita – Il proprietario tifoso

La grande dimensione economica del team ha posto delle sfide rispetto alla sostenibilità, con la proprietà che deve farsi carico del quarto monte ingaggi della competizione, che ha raggiunto i 171,5 milioni nell’ultima stagione e sarà ulteriormente rivisto al rialzo in seguito ai rinnovi annunciati.

In tal senso la revisione dell’impianto normativo legato al salary cap, che porterà nuove restrizioni e incrementerà le penalità in caso di deviazioni dalla regola, può aver influito nella decisione.

Infatti, se per la prossima stagione non sono previsti scossoni con il roster confermato, nella successiva si aprirebbe il dilemma tra la vendita dei campioni più preziosi oppure il sostenimento di una salata luxury tax.

Grousbeck è un noto tifoso dei Celtics, e in tal senso si è fatto carico di una gestione non improntata a logiche economiche per assicurare la competitività della squadra, in un modello totalmente avulso alla logica statunitense e più vicino all’impostazione portata avanti dai magnati del calcio europeo.

«Siamo tifosi che hanno comprato la squadra. Lo facciamo per amore – ha dichiarato Grousbeck -. Lo facciamo per l’orgoglio dei Celtics e metteremo tutto quello che possiamo nella squadra per vincere uno striscione, per vincere un campionato».

La visione romantica è tuttavia al tramonto, con gli azionisti che dopo aver sacrificato per anni la dimensione del profitto pregustano un ritorno dall’investimento massiccio, con il valore dell’asset più che decuplicato nel corso del ventennio di gestione.

Image credit: Depositphotos

Sport

Basket