Giochi 2026, il CIO pressa Cortina sul bob e rilancia il piano B

Il tema della pista per bob e slittino continua a tenere banco: il CIO sta valutando le alternative.

Bob Olimpico (https://depositphotos.com/)
OLIMPIADI E IL CASO BOB
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Resta alta la preoccupazione del Comitato Olimpico Internazionale per i ritardi nella costruzione della pista di bob, slittino e skeleton a Cortina per i Giochi Invernali 2026. Come riportato dal Corriere della Sera, il CIO terrà oggi incontri riservati con i gestori degli impianti a Lake Placid (USA), Saint-Moritz (Svizzera) e Innsbruck (Austria) per verificare i loro piani alternativi nel caso di fallimento del progetto veneto. Lo scorso anno, queste località avevano presentato i progetti più solidi per ospitare le gare all’estero, e ora sono chiamate a essere pronte ad attuarli.

Questa azione segue le dure parole del direttore esecutivo dei Giochi Olimpici, Christophe Dubi, che ha evidenziato gravi rischi legati ai ritardi e alla sicurezza dell’impianto a Cortina. Il CIO non ammetterà ulteriori ritardi e potrebbe sospendere i lavori se non ci sarà un significativo progresso entro l’estate.

Il contratto per la costruzione della pista a Cortina è stato assegnato a Pizzarotti di Parma per 81 milioni di euro. Il termine per il collaudo è il 15 marzo 2025, ma mancano solo 310 giorni. A Cortina si parla di un progresso concreto, anche se non molto visibile esternamente.

Il CIO preferirebbe Saint-Moritz per la sua vicinanza a Livigno, ma Lake Placid e Innsbruck sono anche opzioni valide, sebbene con sfide logistiche e tecniche da superare. Il tempo stringe: un’eventuale mancata completamento dell’impianto con conseguente spostamento delle gare sarebbe un duro colpo per tutti i partecipanti.

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