La F1 torna a Imola: attesi 200 mila spettatori per oltre 206 mln di indotto

Attese 200mila presenze per il weekend di gara del 17-19 maggio, dopo il mancato appuntamento del 2023 a causa dell’alluvione. Essenziale per il territorio assicurarsi la permanenza nel calendario del Circus fino al 2030.

F1Imola20220422DPPI228538_0077
Il valore del GP
Charles Leclerc, GP Made in Italy e dell'Emilia-Romagna 2022. Credit Image: DPPI/Panoramic/Insidefoto

Un pacchetto di aggiornamenti che dovrebbe permettere alle Ferrari di competere – se non addirittura sopravanzare – le Red Bull (leggersi Max Verstappen). Qualcosa di necessario – a dir poco – per ravvivare le speranze dei tifosi della Rossa e rianimare lo spettacolo di una stagione (la più lunga di sempre) che sembra avere tanto le connotazioni della precedente, con qualche variazione, minima, sul tema.

E poi le celebrazioni per i trent’anni della scomparsa del campione Ayrton Senna (e del pilota austriaco, Roland Ratzenberger, sventurato rookie della stagione 1994) o ancora, la voglia di riscatto per un circuito che è espressione massima di quella Motor Valley nota in tutto il mondo che lo scorso anno non ha potuto essere protagonista per l’alluvione che ha vessato l’Emilia Romagna.

Tutto questo riassume il carico di aspettative che si concentra su Imola e sul GP del Made in Italy e dell’Emilia Romagna che per il 2024 avrà come naming sponsor MSC Crociere e che sarà in scena all’autodromo Enzo e Dino Ferrari dal 17 al 19 maggio.

Quanto vale GP Imola: la capienza per il 2024

Proprio l’autodromo, fiore all’occhiello di quella che è universalmente nota come la Terra dei Motori, ha iniziato a rifarsi il look da mesi per l’appuntamento con la Formula 1: dallo scorso dicembre sono stati messi in vendita i biglietti per l’agognato Gran Premio con l’aggiunta di 5 nuove tribune (temporanee) per un totale di circa 17mila tagliandi in più.

Un’aggiunta sostanziale che dovrebbe permettere di raggiungere una capienza complessiva nel week end di gara di 200mila spettatori.

Si tratterebbe di un record: da quando il circuito è tornato stabilmente nel calendario, nel 2020, dopo un’assenza lunga 14 stagioni, le prime due edizioni son state caratterizzate dall’assenza di pubblico per via dell’emergenza pandemica; quella del 2022 è stata la prima da incorniciare, con quasi 130mila spettatori per un’affluenza superiore alle aspettative che sembrava aver innescato un percorso virtuoso.
Tuttavia, l’alluvione della scorsa primavera ha costretto gli organizzatori a rimandare l’appuntamento e a rimborsare i tagliandi o garantire l’accesso per l’edizione successiva.

Ma perché ospitare il Gran Premio è così importante per Imola e l’Emilia Romagna?

La risposta arriva da un’indagine condotta dall’ufficio studi di Banca Ifis, nel focus “Italia, Terra di Motori”, in seno all’Osservatorio sullo Sport System italiano: l’analisi rileva infatti che i 129mila spettatori nel week end di gara del 2022, hanno generato ricavi da GP per un totale di 55,8 milioni di euro tra ticketing, merchandising e food&beverage.

Inoltre, considerando che il 75% degli spettatori totali arrivava da fuori regione e dall’estero, vanno aggiunti costi come ristorazione al di fuori dell’autodromo, trasporti e servizi ricettivi (con una permanenza media di 3 notti), oltre a servizi ancillari come lo shopping, per un indotto medio a spettatore sul territorio superiore a 800 euro per un totale di quasi 78 milioni di euro.

Complessivamente quindi, tra ricavi “in autodromo” e ricavi lasciati sul territorio, si arriva a una cifra superiore ai 133,6 milioni di euro.

Quanto vale GP Imola: le stime dei ricavi 

Adoperando gli stessi parametri, con le aspettative di affluenza stimate per l’edizione alle porte, Sport e Finanza ha stimato che i ricavi “in autodromo” potrebbero lievitare fino a 86,2 milioni di euro mentre per l’indotto si raggiungerebbero 120 milioni di euro così da portare il totale complessivo oltre quota 206 milioni di euro.

Questo senza considerare il fattore “heritage”, ossia la volontà del turista sportivo, di tornare sul territorio nel quale ha vissuto l’esperienza positiva dell’evento sportivo, per esplorare altre forme di turismo, quali ad esempio, l’enogastronomia o il turismo culturale.

Motivazioni, quelle economiche, ben solide che hanno spinto il Con.Ami (consorzio interregionale che gestisce l’autodromo) a investire oltre 3 milioni di euro per lavori di ammodernamento dell’autodromo, legati alla progettazione di una copertura della terrazza sopra i box, anche per dare un’area hospitality più ampia da destinare a eventi extra-motoristici; alla messa in sicurezza del paddock e all’installazione di pannelli fotovoltaici.

Quanto vale GP Imola: obiettivo 2030

Troppo importante mantenere Imola nell’Olimpo dei motori, di fronte all’avanzata di tanti nuovi pretendenti sparsi in tutto il mondo.

Troppo importante e per niente scontato, considerando che, anche se la proposta di Liberty Media è di mantenere il doppio appuntamento italiano (con Monza come GP d’Italia), fino al 2030, le richieste dell’organizzatore del Circus non sono poche.

In cambio di 300 milioni di euro, tanto dovrebbe valere la presenza dei due Gran Premi tricolore per il prossimo quinquennio, la parola d’ordine è modernizzare, i circuiti in primis, ma anche tutto quanto c’è a cote e che serve sempre più a garantire la fan experience.

Essere parte della storia della Formula 1 è un indiscusso biglietto da visita ma, la certezza di continuare a farne parte passa inevitabilmente dalla necessità di stare al passo – veloce, ça va sans dire – di uno sport che continua a evolversi e lo farà ancor più nei prossimi anni.